Il progresso… e l’Umanità, sulle rotte del Mondo

di - del 24 Giugno 2015 © diritti riservati

Salvatore_BarraDiario di viaggio di un navigante amalfitano

di Salvatore Barra


Msc Kalina, 24 Giugno 2015 – in Navigazione da Singapore a Shanghai

Il 21 Giugno siamo ripartiti da Singapore con destinazione Shanghai. Entrambi, tra i più grandi porti del mondo. Procediamo nel Mar Cinese Meridionale seguendo una direzione bussola Nord Est.
Ci troviamo in posizione Latitudine 17 24 Nord, Longitudine 114 18 Est – sulla sinistra della nostra rotta abbiamo il Vietnam e la Cina, a destra l’arcipelago delle Filippine. Di fronte, lontana, l’Isola di Taiwan. Domani attraverseremo il parallelo del tropico del Cancro ed usciremo dalla zona tropicale. Al momento la temperatura dell’acqua di mare è di 31 gradi centigradi, mentre quella dell’aria arriva a 33 gradi.

Questa fascia di latitudine è molto pericolosa alla navigazione per la formazione di tempeste tropicali. Tre giorni fa’, se n’è formata una, denominata KUJIRA, proprio nella nostra attuale posizione, infrangendosi sulla terraferma tra Cina e Vietnam. Non ha fatto danni, ma non sara’ sempre cosi.

Dal mese di luglio fino ad Ottobre se ne formeranno molte altre. Il periodo più pericoloso è considerato tra i mesi di Agosto e Settembre, in cui molte tempeste si trasformano in tifoni. L’onda lunga da Sud Ovest di circa tre metri, lasciata da Kujira, ci fa rollare leggermente. Di tanto in tanto avvistiamo pescherecci di altura, provvisti di potentissime lampade alogene per attirare pesci e molluschi. Il previsto arrivo a Shanghai è fissato per il giorno 26 alle 21:00 ora locale. Sei ore avanti rispetto all’Italia.

nave_philippaQuelli che mi appresto a vivere sono giorni particolari per me e per tutti gli amalfitani che risiedono all’estero. Il mese di Giugno, gia’ bello di per se, con l’arrivo dell’estate, caratterizzate dalle lunghissime giornate, dalla temperatura gradevole, culmina con la festa patronale del giorno 27.
La lontananza si trasforma in sofferenza per la forte nostalgia e per i tanti ricordi che emergono dalla memoria del nostro vissuto. Mi capitano le stesse sensazioni anche a Natale, quando mi trovo fuori. Questi stati d’animo spesso, mi inducono a profonde riflessioni sulla vita vissuta. In particolare medito sul mio essere navigante, da oltre trentasei anni.

In questo arco di tempo molte cose sono cambiate, l’accelerazione del progresso e’ stata notevole. I paragoni col passato, vengono spontanei.
Adesso, dalla scrivania del mio studio posso comunicare con il mondo, disponendo di telefoni satellitari e Computer collegati ad internet . Con internet, posso consultare i giornali on line , accedere a tutte le informazioni utili, seguire, attraverso i social network , la vita della città e degli amici in tempo reale. Con skype ho almeno un contatto quotidiano con la famiglia. Il 26 ed il 27 giugno, potrò’ seguire in diretta streaming le funzioni liturgiche dalla Cattedrale di Amalfi.
Un tempo non era così.
Correva l’anno 1981 – , quando iniziai la mia esperienza in Marina Mercantile, e nemmeno con la più grande fantasia avrei potuto immaginare sino a che punto sarebbe arrivata la scienza dei nostri giorni, sulle navi.
sala comandiNel 1981, solo in particolari ed urgenti casi si poteva sfruttare la radio, per eventuali ponti di collegamento con i telefoni sulla terraferma. Non era semplice, per poter stabilire un contatto con emittenti lontane, occorreva una stazione radio costiera vicina o una buona propagazione delle onde radio. Usando la radio di bordo, tutte le comunicazioni che si effettuavano, potevano facilmente essere intercettate da altri operatori radio, in ascolto, in beffa alla privacy.

Le navi più moderne ed attrezzate erano dotate di ricevitori satellitari e di altri strumenti elettronici di navigazione, Loran e Decca, caduti in disuso dopo l’avvento del moderno GPS. Ma sulla Philippa, la mia prima Nave, gli Ufficiali imbarcavano ancora con il sestante, che consente di osservare le altezze degli astri e quindi determinare astronomicamente la posizione della nave. Il punto nave per intenderci.
Con il sestante si potevano fare solo tre punti nave al giorno (con gli astri, durante i crepuscoli, alba e tramonto; con il sole, a mezzogiorno ), quando le condizioni meteo lo permettevano, durante la navigazione di altura.
Talune volte, a causa del cielo nuvoloso, si rimaneva per giorni senza poter fare osservazioni astronomiche e non potendo determinare esattamente la posizione nave, comportava una condizione di pericolo,  quando si era nei pressi di scogli e bassifondi o formazioni coralline.

Negli anni ‘80 – ’90 , la vita del tempo libero di bordo era molto attiva. I punti di ritrovo dei marinai, erano frequentati fino a tarda sera e si svolgeva una discreta attività sociale.
Il giovedì e la domenica sera era proiettato un film col Super 8, messo in soffitta dalle videocassette a fine anni ’80. Ho conosciuto marinai che coltivavano l’hobby della fotografia e dello sviluppo fotografico, del modellismo navale e qualcuno appassionato per la pittura.
I marittimi comunicavano con le famiglie o con gli amici, principalmente, attraverso la corrispondenza epistolare. Un mondo tutto particolare difficilmente immaginabile per le attuali generazioni. Tra l’invio di una lettera e la ricezione della risposta, trascorrevano dai due ai tre mesi.

La Voce del PastoreQuando ricevevo una lettera che ritenevo importante , magari scritta da una ragazza, nell’aprire la busta seguivo sempre una specie di rituale: facevo tutto lentamente. Lo stesso per lettura, cui ne seguiva un’altra e poi ancora un’altra.
La fase successiva consisteva nel soffermarmi sulle frasi approfondendone il contenuto. Infine, carta e penna e scrivevo la risposta senza curarmi, minimamente, se nel frattempo per il tempo trascorso, molto era cambiato, come dire, è come se non mi rendevo conto che stavo dialogando col passato. Tempi romantici!
A quei tempi collaboravo con il mai dimenticato Don Andrea Colavolpe, narravo mie esperienze per il giornale parrocchiale “La Voce del Pastore”. Il Parroco mi spediva il giornale in ogni parte del mondo, secondo le date dei porti di scalo che preventivamente gli facevo recapitare.
La Voce del Pastore, per me e per molti amalfitani residenti all’estero, costituiva una sorta di cordone ombelicale che ci univa alla nostra madre Patria.
La mia prima esperienza in Marina Mercantile – sulla M/N Philippa della MSC , – durò un anno, la nave era impiegata sulla rotta commerciale Mar Mediterraneo, Medio Oriente ed Est Africa – Italia, Francia, Spagna, Grecia, Arabia Saudita, Sudan, Somalia, Djibouti, Kenya, Tanzania, Mozambico, e Sud Africa.

Nei giorni precedenti il ritorno ad Amalfi, non facevo altro che fantasticare, non vedevo l’ora di rivedere la mia città, i miei amici, immaginando i possibili cambiamenti verificatisi durante la mia assenza. Insomma, sognavo ad occhi aperti! E sogni rimanevano!
Ad ogni ritorno, mi rendevo conto di nuove realtà. Spesso mi toccava ricominciare con altri percorsi. Il gruppo di Azione Cattolica mi ha sempre accolto e mi è stato sempre di grande aiuto, oltre che di riferimento, e lo è tuttora.
Oggigiorno, terminato il lavoro, i marinai si ritirano nelle cabine per comunicare con il mondo virtuale. La vita sociale sulle navi è quasi del tutto inesistente. La meravigliosa sensazione e la gioia di “sognare ad occhi aperti”, credo l’abbiamo perduta per sempre.

gabbianoIndubbiamente il progresso ha portato tanti benefici in tutti i settori dell’attività umana, tranne nell’animo degli uomini , di cui noto un “impoverimento” dei valori, ed il conseguente distacco da Dio e dagli uomini. Modo di vivere, valori e relazioni umane di 40 anni fa, mi mancano e le ricordo con tantissima nostalgia.
L’avvistamento di Albatros , mi conferma che siamo nelle vicinanze delle isole Paracel , un piccolo e strategico arcipelago corallino, conteso da Cina e Vietnam.
Domani attraverseremo lo stretto di Taiwan , mentre l’arrivo previsto a Shanghai e’ fissato per Venerdì 26 Giugno alle ore 21 locali .
Buon Sant’Andrea a tutti gli amalfitani, in particolare a quelli lontani.

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