Si sbarca… per un giorno al centro dell’universo
Diario di viaggio di un navigante amalfitano
di Salvatore Barra
Msc Kalina, 28th ottobre 2015 – Mar Ionio
Sulla nostra dritta la Calabria , a sinistra la costa Siciliana, tra le due regioni la “porta principale” per accedere nel Mare Tirreno: lo Stretto di Messina. Calabria e Sicilia protese verso di noi, come due grandi braccia desiderose di accoglierci in seno.
Il transito dello Stretto di Messina è sempre emozionante ed ogni passaggio non è mai uguale ad un altro. Navigare nel mare Tirreno, per me è sentirmi a casa. Il Golfo di Salerno non è così lontano, distante circa 130 miglia nautiche – un’inezia per chi come noi che proviene “dai lontani mari”.
L’ultima volta che transitammo nello stretto fu lo scorso tre Agosto, circa tre mesi fa quando il mare pullulava di imbarcazioni da diporto, barche a vela , spadare (tipiche imbarcazioni dello stretto atte alla caccia dei pregiati Pesci Spada), e piccole barche da pesca.
Le spiagge affollate di bagnanti che fuggivano dall’afa. Sulle alture calabresi elicotteri e canadair impegnati nello spegnimento dei numerosi focolai d’incendio boschivi. Di tutto questo, oggi è solo un ricordo, accolti da vento moderato e pioggia, con temperature sui 20 gradi, ancora accettabili.
Dalla nave, il paesaggio è dai colori autunnali, mentre il mare dello Stretto solcato dai tanti traghetti in perenne spola tra la Sicilia ed il continente, così come lo chiamano da queste parti.
Nel punto più stretto, la distanza minima, tra le due regioni, è di circa tre chilometri. Le due cittadine, Scilla (costa calabrese) e Cariddi (costa Siciliana) un tempo dimora dei mostri mitologici divoratori di navi, oggi non fanno più paura, anzi, sono bellissimi borghi, che si lasciano apprezzare per la quiete ed i colori autunnali.
Pensare che appena tre giorni fa, eravamo nella morsa del caldo torrido del Mar Rosso che si è smorzato solo dopo aver attraversato il Canale di Suez, ma i colori ed il sapore della salsedine del Mar Mediterraneo, non hanno eguali al mondo.
Il cambio repentino delle temperature, ci obbliga al cambio d’abbigliamento, la temperatura esterna, forse non tutti sanno, che spesso è condizionata dalla temperatura delle acque del mare.
In passato ho sperimentato come nell’Oceano Atlantico Settentrionale, a sud della Groenlandia, sui grandi Banchi di Terranova s’incrocino (ma senza mescolarsi) la corrente fredda del “Labrador”, di circa -3° proveniente da Nord, (il mare, inizia a ghiacciare a -4 gradi), con la corrente calda del Golfo a circa 27 gradi, da ovest.
Le due correnti per un lungo tratto scorrono parallele. In proposito, ricordo che nel pulire i vetri del ponte di comando, azionate il congegno di pulizia, ad un certo punto la temperatura esterna scese tanto bruscamente che, incredibilmente, il getto d’acqua si fermò sui vetri sotto forma di ghiaccio.
Racconto questi episodi per dire che i marinai, prima di ogni imbarco devono dotarsi di un vestiario in grado di soddisfare molteplici esigenze: dal freddo estremo al caldo torrido a quello delle zone temperate.
Spesso preparare la valigia per il momento dell’imbarco, diventa un vero e proprio rompicapo o meglio, una seccatura. In tutti i casi, dimentichiamo sempre qualche indumento: la sciarpa, il cappello, il pigiama… “dimenticanze” ahimè di cui ci si accorge solo nel momento del bisogno.
I nostri contratti d’imbarco sono “a termine”, quindi, completato il periodo, con una tolleranza da un mese prima a 15 giorni dopo, il marittimo, un mese prima chiede lo sbarco all’Ufficio competente della flotta, indicando il porto e la data prevista dello sbarco.
La Società di navigazione provvede ad organizzare il rimpatrio per chi sbarca e l’imbarco per il sostituto. Gli spostamenti, d’imbarco e rimpatrio, avvengono prevalentemente con vettore aereo. Generalmente, nell’arco di una decina di mesi un equipaggio si rinnova totalmente, con una media di circa tre avvicendamenti per mese.
Dopo un periodo di riposo, il marittimo che intende reimbarcare, contatta la Società di Navigazione che cura l’avvicendamento con un pari grado che sbarca.
La flotta MSC è una delle più grandi al mondo ed è difficile tornare sulla stessa nave o ritrovare qualche collega con cui si è lavorato prima del precedente imbarco, tutto è affidato al caso. Talune volte ho rincontrato lo stesso marinaio dopo 20 anni o di aver fatto due imbarchi consecutivi su navi diverse ma con personale con cui avevo lavorato prima di sbarcare; altri non li ho mai più rincontrati.
Ecco perché al momento dello sbarco, si è felici per l’imminente ritorno a casa ma al contempo si prova una condivisa sensazione di tristezza, consapevoli che una parte della nostra vita l’abbiamo spesa su una nave e con delle persone che forse non incontreremo mai più.
E’ sabato 31 Ottobre 2015, da poco abbiamo lasciato l’isola di Malta ma nel Mediterraneo abbiam ancora da scalare i porti di Valencia, Barcellona, La Spezia, Marsiglia e Gioia Tauro, circa una settimana tra porti e navigazione.
Per la prossima settimana, abbiamo programmato che quattro dei cinque Ufficiali di Coperta – Comandante compreso – sbarcheranno tra Barcellona e Gioia Tauro, quindi, oltre ai saluti e le raccomandazioni di rito, abbiamo immortalato questi momenti con una foto di gruppo con la speranza di poterci rincontrare in un prossimo imbarco o programmare una visita privata.
Il tempo passa, stiamo per ritornare a casa e vivere la gioia grandissima di riunirsi alla famiglia e di sentirsi, per un giorno, al centro dell’universo… per poi ritornare repentinamente nella quotidianità della vita con le sue gioie e i suoi dolori… questo, dopo un viaggio di otto mesi; dopo aver scalato 66 porti di Europa ed Asia – per un consumo di 20976 tonnellate di Nafta – passati da 54 ore di fuso orario; transitato 6 volte il Canale di Suez e trasportato migliaia di Containers, percorrendo 64320 Miglia Nautiche, (119120 Chilometri – tre giri completi del mondo) in 3600 ore di navigazione.
Quando scrivo queste esperienze, a volte mi capita di chiudere gli occhi ed immaginare le reazioni, la curiosità e l’interesse dei lettore cui cerco di trasmettere le sensazioni e le emozioni, come se aprissi una finestra sul nostro mondo sconosciuto ai più ma per certi versi affascinante ed interessante.
Spero di tutto cuore di esserci riuscito e nel ringraziare tutti, ma veramente tutti, per la vostra pazienza ed attenzione, porgo i miei più affettuosi saluti, dandovi appuntamento alla prossima nave… tra qualche mese.
Domani sera saremo a Valencia intorno alla mezzanotte… la navigazione continua…. ancora per poco, poi riabbraccerò i mie cari e tutti voi simbolicamente, la terraferma mi attende.
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