Presentazione del Vangelo di Luca con don Antonio Landi
Il 26 ottobre scorso, abbiamo avuto il piacere, il grande piacere, di ascoltare Don Antonio Landi. Ci ha presentato una ‘introduzione al Vangelo di San Luca.
Conoscendo la bravura e la preparazione di don Antonio, che già l’anno scorso ci aveva presentato il Vangelo di San Marco e ancora prima ci aveva ampiamente parlato di San Paolo, in occasione dell’Anno Paolino, non abbiamo perso quest’occasione per accostarci ancora più profondamente alla Parola di Dio.
Medico, evangelista, collaboratore di san Paolo nell’impegno missionario, Luca è l’unico dei quattro evangelisti a non essersi limitato a raccontare la vita di Gesù (il Vangelo), ma ha descritto anche le vicende della Chiesa primitiva in un altro libro del Nuovo Testamento: gli Atti degli Apostoli”.
Egli ci ha lasciato il Vangelo più lungo e raffinato da un punto di vista linguistico, che rivela una personale cultura, abbastanza singolare per quell’epoca.
In esso è molto sviluppata la parte dell’infanzia di Cristo, dove troviamo episodi, riportati solo da lui, che danno particolare rilievo alla figura di Maria. Luca pone in luce l’universalità della salvezza e la predilezione di Cristo verso i poveri e i peccatori; fa annotazioni che ne riflettono la sensibilità verso i malati e i sofferenti.
È stato definito da Dante “lo scriba della mansuetudine di Cristo”, perché nelle pagine del suo Vangelo predominano la dolcezza, la gioia, l’amore.
La lingua da lui usata è di influenza greca e anche il luogo dove l’opera è stata scritta, tra il 75 e il ’95 d.C., non è la Palestina.
Don Antonio come una sapiente guida, ci ha fatto rivisitare il Vangelo di San Luca seguendo un ‘fil rouge”: la salvezza, quella salvezza che la venuta di Cristo ha garantito all’umanità intera e non solo al popolo eletto.
Ci ha fatto quasi toccare per mano la salvezza: dall’inno di lode degli Angeli sulla grotta di Betlemme, al cantico di Simeone nella presentazione al Tempio; dalla salvezza proclamata nella sinagoga durante la lettura delle Scritture al perdono della peccatrice che lava i piedi di Gesù con le sue lacrime; dal pasto in casa del peccatore Zaccheo alla promessa del cielo al buon ladrone sulla Croce.
Luca non ha scritto il suo vangelo basandosi sui soli ricordi personali, anche perché non ci risulta abbia mai incontrato Gesù, o solamente sui racconti ascoltati dagli Apostoli che ha incontrato.
Come egli stesso ci ricorda nel prologo, Luca dichiara di essere stato molto scrupoloso nel raccogliere informazioni da testimoni oculari, tra cui la Madre stessa di Gesù.
Volendo dimostrare la bontà e la misericordia di Dio Luca racconta gli episodi e le parabole più commoventi quali quelle del Buon Samaritano, della pecorella smarrita, del fariseo e del pubblicano, di Zaccheo e del Padre Misericordioso (Figliuol prodigo) che Papa Francesco ha richiamato alla nostra attenzione perché meditiamo sulla Misericordia di Dio durante il prossimo Anno Santo.
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