Amatevi, altrimenti vi distruggerete…
Oggi l’Evangelista Luca ci fa assistere ad un dialogo fra Gesù e alcuni che forse Lo avevano cercato solo per porgli delle domande imbarazzanti e fuorvianti, proprio per scaricarsi la coscienza di ogni responsabilità o ancor di più per metterlo alla prova.
Le domande poste a Gesù in questa pericope odierna possono essere rilette alla luce dei fatti dei nostri tempi come se fosse stato chiesto a Gesu:
«Perché tanti muoiono di fame senza alcuna colpa?
Perché tanti, anche tra di noi, vengono emarginati senza averlo meritato?
Perché tanti debbono abbandonare casa, Paese, a causa di guerre che non hanno voluto loro?
Di quali colpe si sono macchiati i tanti che muoiono per cause accidentali, come i terremoti, le alluvioni?
Perché così tanti ammalati, soprattutto bambini?
Perché il dolore innocente?»
Sono domande che tal volta sorgono anche nei nostri cuori, e diventano devastanti quando ci portano quasi a dubitare dello stesso amore di Dio, se non addirittura contestarlo, come fece Giobbe, o arrivare a rifiutare che tale amore esista. E proprio Lui ha la risposta per coloro che gli ponevano le domande. Una risposta che va a pennello per il mondo in cui viviamo: «Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.»
Su tutti scende l’appello accorato e totale di Gesù: «Amatevi, altrimenti vi distruggerete.»
Il Vangelo è tutto qui. Dio contadino, chino su di me, su questo mio piccolo campo, in cui ha seminato così tanto per tirar su così poco. Eppure lascia un altro anno ai miei tre anni di inutilità; e invia germi vitali, sole, pioggia, fiducia. Per lui il frutto possibile domani conta più della mia inutilità di oggi.
«Vedremo, forse l’anno prossimo porterà frutto». In questo forse c’è il miracolo della fede di Dio in noi. Lui crede in me prima ancora che io dica sì.
Il tempo di Dio è l’anticipo, il suo è amore preveniente, la sua misericordia anticipa il pentimento. Non lasciamo, perciò, che il tempo è la misericordia che Dio ci concede vadano perdute: svegliamo i nostri cuori e le nostre coscienze e torniamo a Lui perché ognuno di noi dia il suo frutto imparando ad amarci gli uni gli altri così come Lui stesso ci ama.
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