Pellegrini a Medugorje
Anche quest’anno siamo stati pellegrini a Međugorje, infatti il 4 marzo dall’aeroporto di Capodichino abbiamo decollato per Mostar. Siamo un foltissimo gruppo circa 100 persone di cui 19 amalfitani, diretti verso questo luogo dove sei giovani dicono di vedere la Madonna. Ho perso il conto delle volte in cui mi sono recata a Međugorje e ogni volta che si avvicina il tempo per la partenza, mi assale una frenesia tipica di quando studentessa preparavo le valigie per andare alla gita scolastica. Ogni volta mi chiedo perché? Tutto sommato conosco bene il posto, se anche lo svolgimento del programma , molte volte lo preparo io stessa, ma allora perché questa sensazione? La risposta è sempre la stessa, l’incontro con la “PREGHIERA E LA PACE”. Sì, in questo lembo di terra racchiuso tra i monti Kricevac e Podbrdo, luogo almeno, senza attrazione, si respira aria di tranquillità , si avverte un evidente senso di protezione; sembra che il cielo sia più vicino alla terra. Forse è proprio così che alle 17.40 mentre in parrocchia si sta pregando il Rosario, cala il silenzio perché la Kralice Mira appare a tre dei sei veggenti che ancora la vedono tutti i giorni. Non so agli altri ma puntualmente un brivido mi assale. A Međugorje molte sono le testimonianze di conversione, ma purtroppo altrettanti sono coloro che enfatizzano in maniera errata quello che ne è il messaggio, ponendo l’accento su fenomeni o situazioni che andrebbero affrontate con molta cautela, per non confondere quello che la Mamma di Gesù sta cercando di dirci dal primo giorno che è apparsa. Lo stesso messaggio che Gesù ha praticato nella sua vita pubblica: Pentitevi e credete al Vangelo. In buona sostanza è il punto focale dell’insegnamento della Chiesa attraverso i secoli. La Gospa, che significa in croato Madonna, da brava Madre insegna ai suoi figli, così come la nostra mamma terrena, è preoccupata per noi, chiama alla sua scuola donando i suoi “ 5 sassi “ contro il nostro golia:
1. La preghiera col cuore, il Rosario
2. L’Eucarestia
3. La Bibbia
4. Il Digiuno
5. La Confessione mensile
Qualcuno può ribattere, ed ha ragione, che non necessariamente bisogna andare a Međugorje per mettersi alla sequela del Vangelo. È vero, però vorrei con questa testimonianza trasmettere che il più delle volte nelle nostre parrocchie l’abitudinarietà facilmente fanno scivolare in una forma di devozionismo, facilitando sentimenti di protagonismo sterile che non portano da nessuna parte, tanto che facilmente si da falsa testimonianza di se stessi. Questo perché ci si arrocca sul pensiero “ io vado in Chiesa tutti i giorni, prendo parte alle processioni, ecc. ecc…..per cui sto nel giusto. Non nego che a volte anch’io pensavo così, ma l’incontro con Međugorje mi è servito ad aprire il cuore, a non andare a Messa come spettatore, ma a partecipare la Messa con la mia vita. Tutti i giorni, fratello con l’altro, disponibile, accogliente anche quando ci sono giorni un po’ meno positivi. Vado a Međugorje perché ogni volta c’è un messaggio anche per me, c’è la Vergine che attraverso la preghiera mi dice” Cari figli, se sapeste quanto vi amo piangereste di gioia”…..e scusate se è poco, ma queste parole mi riempiono di pace.
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