E’ venerdì santo ogni giorno
E’ venerdì santo ogni giorno. Guardando il telegiornale, davanti al susseguirsi di uccisioni e attentati, in quelle immagini di violenza disumane, nel grido di quelle sofferenze, risuona il grido di abbandono che Gesù ha lanciato al Padre sulla croce: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?, la sua prova più alta, la tenebra più oscura.
Ma è un grido che non è rimasto senza risposta. Gesù non è rimasto nel baratro di quell’’infinita sofferenza, ma, con uno sforzo immane e inimmaginabile si è riabbandonato al Padre, superando quell’immenso dolore ed ha riportato così gli uomini in seno al Padre e nel reciproco abbraccio. Sappiamo quali sono le cause più profonde del terrorismo: il risentimento, l’odio compresso, la voglia di vendetta covati da popoli oppressi da tempo perché i beni non sono condivisi, i diritti non riconosciuti.
Ciò che manca è la comunione, la condivisione, la solidarietà. Ma, si sa, i beni non si muovono se non si muovono i cuori. Urge, perciò, suscitare nel mondo, ovunque, spazi di fraternità, quella fraternità riconquistata sulla croce. Da quella croce Gesù ci dà l’’altissima, divina, eroica lezione su che cosa sia l’Amore: un amore che non fa distinzione, ma ama tutti; non aspetta il ricambio, ma prende sempre l’’iniziativa; che sa farsi uno con l’altro, sa vivere l’’altro; che ha una misura senza misura: sa dare la vita.
Quest’amore ha una forza divina, può scatenare la più potente rivoluzione cristiana che deve invadere non solo l’ambito spirituale, ma anche quello umano, rinnovandone ogni espressione: cultura, politica, economia, scienza, comunicazione. Sarà questa la lotta più radicale al terrorismo: mostreremo la potenza della resurrezione che ha vinto l’odio e la morte, il vero volto del cristianesimo, un volto ben diverso dal mondo occidentale.
Chiara Lubich
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