Il Papa ai giovani: “Alzatevi, non siete fatti per vegetare”

di - del 31 Luglio 2016 © diritti riservati

GMG-Cracovia2016_Alla Gmg di Cracovia, Papa Francesco esorta i giovani a lasciar perdere il “divano-felicità”, laddove ci si sente “comodi, tranquilli, sicuri”. “Un divano – osserva – come quelli di adesso, con massaggi per dormire, che ci garantiscano ore di tranquillità per trasferirci nel mondo dei videogiochi e del computer. Alzatevi, non siete fatti per vegetare”.

“La ‘divano-felicità’ – spiega il Santo Padreè una paralisi silenziosa che ci può rovinare di più; perché a poco a poco, senza rendercene conto, ci troviamo addormentati, ci troviamo imbambolati e intontiti. L’altro ieri parlavo dei giovani che vanno in pensione a vent’anni. Oggi parlo dei giovani addormentati, mentre altri – forse i più vivi, ma non i più buoni – decidono il futuro per noi”. “La verità – sottolinea – è che non siamo venuti al mondo per ‘vegetare’ ma per “lasciare un’impronta”. “Quando scegliamo la comodità, confondendo felicità con consumare, allora il prezzo che paghiamo è molto ma molto caro: perdiamo la libertà“.

Di qui, il suo invito a non rispondere all’odio con l’odio. “Non ci metteremo a gridare contro qualcuno – incita Bergoglio – non ci metteremo a litigare, non vogliamo distruggere. Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio, vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore. E la nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, si chiama fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia”. 

“Il tempo che oggi stiamo vivendo accetta solo giocatori titolari in campo, non c’è posto per riserve”. Papa Francesco si rivolge ancora ai giovani, dicendo: “Il mondo di oggi vi chiede di essere protagonisti della storia. La storia oggi ci chiede di difendere la nostra dignità e non lasciare che siano altri a decidere il nostro futuro”. “Il Signore – aggiunge – vuole le tue mani per continuare a costruire il mondo di oggi”.

“Noi adulti abbiamo bisogno di voi – osserva infine – per insegnarci a convivere nella diversità, nel dialogo, nel condividere la multiculturalità non come una minaccia ma come un’opportunità e voi siete un’opportunità: abbiate il coraggio di insegnarci che è più facile costruire ponti che innalzare muri. E tutti insieme chiediamo che esigiate da noi di percorrere le strade della fraternità”.

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Info Enza Schiavi

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