La presenza di San Francesco ad Amalfi nelle antiche carte di una platea settecentesca
a cura del prof. Salvatore D’Amato
In uno dei numerosi volumi manoscritti, già preso in considerazione da don Giuseppe Imperato sr., facenti parte del fondo cartaceo dell’Archivio Storico Diocesano di Amalfi, vi è la narrazione della fondazione del Convento di San Francesco sito nella nostra città ed ora noto albergo.
La preziosa fonte recita che esso fu edificato al Capo d’Amalfi dal Glorioso d’Assisi quando venne qui a visitare il Corpo dell’Apostolo Andrea nel 1218, a distanza di dieci anni dalla Traslazione.
Si narra che San Francesco fu accolto dall’Arcivescovo Giovanni Capuano ( 1215 – 1239 ) “in sua casa con grande allegria e divotione” per circa due anni insieme al suo compagno frate Bernardo da Quintavalle. “In questo lasso di tempo, grazie alle elemosine ricevute dai fedeli, edificò il Convento occupando buona parte del castello di Santa Sofia colla circonferenza della Chiesa di Santa Croce”.
L’anonimo cronista, inoltre , descrive il chiostro e gli alberi che in esso piantò il Serafico. In particolare scrive che: “…gli aranci, il mirto e le viti oggidì (sec. XVIII) si dimostrano fioriti e per mezzo di questi il Serafico Padre ne mostra prodigi che donasi all’infermi che ricevono la salute…”.
La piccola cella nella quale soggiornò San Francesco, una volta ultimato il Convento, nel Settecento era divenuta una Chiesa nella quale “...grati della sua santità, alcuni nobili della città vi fabbricarono le loro cappelle con molte rendite come furono i signori Capuani, Alagni, Giudici, Afflitti, Coppola e Gioia ascendente questo da quel famoso Flavio Gioia Amalfitano inventore della bussola e carta nautica…”
Fin qui la memoria sulla venuta di San Francesco ad Amalfi nel documento da noi preso in esame. Esso rappresenta una fonte narrativa certamente suggestiva e ricca di spunti per ulteriori scientifici approfondimenti e ricerche da condurre sul tema.
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