25 aprile 2014 in pellegrinaggio all’Avvocata
Il 25 aprile in cammino da Amalfi verso il Santuario della Madonna Avvocata a Maiori.
Un pellegrinaggio per pregare insieme, fare famiglia, crescere nella fraternità.
Seppure costa fatica e impegno il cammino irrobustisce il corpo e l’anima.
Si Racconta che un giovane pastore di Maiori, Gabriele Cinnamo, (1485) portando al pascolo le capre, scoprì una grotta tra i boschi del monte Falerzio.
La Vergine Maria in sogno gli aveva chiesto di edificare un altare in quel luogo, il giovane lasciò il suo lavoro e si ritirò in eremitaggio sul monte, raccogliendo offerte per costruire una Cappella nella grotta.
Papa Leone X, nel 1503, diede il consenso di costruire una chiesa sulla roccia sovrastante la grotta.
Molti eremiti, negli anni seguenti, si presero cura della chiesa, la devozione alla Madonna Avvocata si diffuse tra la popolazione dei borghi marinari della costiera Amalfitana.
Il 21 aprile 1590 una piccola statua della Vergine fu portata sul monte Falerzio, come protettrice dei naviganti.
La tradizione popolare narra di eventi straordinari, come lacrimazioni della statua, liberazione di indemoniati e guarigioni di ammalati ritenuti incurabili.
Nel 1687 l’eremo passò in custodia ai Padri Camaldolesi, che ampliarono la chiesa e i locali abitativi annessi, dotandoli anche di una biblioteca.
Nel 1807 il re di Napoli Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, emanò le leggi di soppressione degli Ordini religiosi: i monaci furono allontanati, i loro beni incamerati e sul monte fu collocato un presidio militare.
Le intemperie ed un incendio distrussero ciò che rimaneva del Santuario.
Furono alcuni cittadini devoti di Maiori e della Badia di Cava de’ Tirreni, negli ultimi anni dell’Ottocento, a ripulire e restaurare l’altare e gli affreschi della grotta, e poi a ricostruire la chiesa.
Da allora il santuario è custodito dai Padri Benedettini della Badia di Cava de’ Tirreni.
(Fonte Wikipedia)
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