Il Papa invoca la priorità dei diritti umani
E’ stata un’udienza composita quella tenuta da Papa Francesco questa mattina in piazza San Pietro, alla presenza di oltre 80.000 fedeli.
Il Pontefice ha, infatti, toccato con il suo discorso una pluralità di temi, avvinta, si potrebbe dire, da un unico comune denominatore: l’auspicio del recupero della supremazia dei diritti umani.
In primo luogo, Bergoglio ha dedicato attenzione ad un altro dei doni dello Spirito Santo: la fortezza. “Anche oggi non mancano cristiani che in tante parti del mondo continuano a celebrare e a testimoniare la loro fede, con profonda convinzione e serenità, e resistono anche quando sanno che ciò può comportare un prezzo più alto” – ha esordito -, rilevando l’inossidabile tenacia di quei cristiani pronti a tutto pur di difendere il loro credo, in quei territori in cui il diritto all’esercizio della propria professione religiosa è continuamente violato.
Il Papa ha, poi, invitato i fedeli a pregare per i minatori della Turchia, vittime di un tragico incidente, e per coloro che ancora risultano dispersi: “Il Signore – ha invocato – accolga i defunti nella sua casa e dia conforto ai loro familiari”. Sullo sfondo, l’imprescindibile esigenza di tutelare in maniera più efficiente la posizione dei lavoratori che esercitano attività pericolose, attraverso saldi meccanismi posti a presidio della loro sicurezza.
E, ancora, un’accorata esortazione a favore degli abitanti della Terra dei Fuochi, di cui era presente una delegazione in San Pietro: “nell’esprimere loro la mia vicinanza spirituale” – ha detto il Papa – “auspico che la dignità della persona umana e i diritti alla salute vengano sempre anteposti a ogni altro interesse”.
Infine, il Santo Padre ha rivolto un pensiero agli immigrati sepolti dall’ennesima strage nel Mediterraneo, accompagnato da un sentito appello: “Preghiamo per le persone che in questi giorni hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo. Si mettano al primo posto i diritti umani, preghiamo per questo, e si uniscano le forze per prevenire queste stragi vergognose”.
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