Le mie poesie non piacciono
di Andrea Cataldi
Le mie poesie non piacciono
perché nutrono carissime dolcezze,
non graffiano né si piegano in finezze,
racconto di amori in punta di matita,
cantano di aironi su un cielo di Monet!
Le mie poesie non piacciono
perché non mi spalmo di crema di limoni,
non indosso pesanti scarponi
per far nascere sorrisi e un poco pietà!
Le mie poesie non piacciono
perché non porto maschera e mandolino,
non mi travesto da discolo arlecchino
ma ascolto labbra che non diranno
Mai … forse … La mia santa verità!
Le mie poesie non piacciono
perché non prendo nessuno pei capelli
e i miei sogni non vanno in fumo di spinelli,
perché nelle mie favole il buono se la caverà!
Le mie poesie non piacciono
perché non ho un’anima da televisione
e non seguo un medesimo copione
ma scrivo versi che vanno inosservati
per certe strade battute quasi mai!
Le mie poesie non piacciono
perché la mia rabbia fa poca paura,
è di un uomo solo o, forse, … non cattura,
del mio ruggito diranno: “chi impressionerà?”
Le mie poesie non piacciono
a chi non si sente più un po’ bambino,
a chi mi dà facilmente del “cretino”
se dopo avermi bene ammaestrato,
non mi piego alla comune volontà!
Le mie poesie non piacciono
perché hanno spesso un fondo amaro
come il tuo caffè poco girato,
come chi vivere un’altra identità.
Le mie poesie non piacciono
perché ho rinunciato a trovar rima d’amore
che in secondo o terzo verso chiosa in “cuore”,
perché l’amore è una cosa seria …
non un nome inflazionato di pubblicità!
Le mie poesie, poi, non mi piacciono
quando mi fingo di fare un po’ il pedante
ma mi dimostro “un bronzo ridondante”;
quando mi rendo il prodotto d’un volere
e non sto zitto per il vezzo di piacere
senza il coraggio di dire: “cambierò”!
(c) Andrea Cataldi
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