E noi…… stiamo a guardare
Un dramma della disperazione si sta consumando sotto i nostri occhi; migliaia di migranti dal Nord Africa approdano sulle nostre coste, affamati, malati e senza futuro. Quarantacinque di loro sono morti in una stiva di una delle tante carrette del mare, ove erano stati stipati e schiacciati dai trafficanti libici; messi a morire senza aria.
Per aprire quella botola fetida e maleodorante è dovuto intervenire un maestro d’ascia!
Agghiacciante, a dir poco, la testimonianza del pompiere che, dopo un’ora di lavoro in quella fossa comune, è venuto su piangendo e ha detto:” Ho visto Auschwitz settanta anni dopo nello scempio di quei corpi.Possibile che l’umanità non abbia imparato nulla?”
La stessa domanda me la sono posta anche io e tutti noi che assistiamo impotenti a questa immane tragedia dovremmo porcela.
Le associazioni di volontariato, la Caritas si stanno muovendo, ma sono pochi e senza mezzi. Viene da dire: lo Stato, l’Europa che fanno? Molto poco. So che è difficile, bisognerebbe creare una “Ellis Island” europea capace di identificare, mettere in quarantena e smistare questi derelitti.
Molti di loro non vogliono restare in Italia, chiedono di ricongiungersi ad i loro cari in altre parti dell’Europa. Una “task force” dovrebbe gestire questa emergenza che noi da soli non possiamo fare.
Si è parlato, in questi giorni, di un commissario europeo ad hoc, speriamo che durante questo semestre di presidenza italiana, si possa, tra le tante cose, affrontare e risolvere questo problema.
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