Quella mano tesa
di Suor Maria D’Amato
XIX Domenica del Tempo Ordinario
Credo che avranno avuto tanta tanta paura i discepoli quella notte sulla barca. Il Maestro è rimasto a pregare sul monte . . . poi un’ombra in mezzo alle onde del mare in tempesta. Gesù arriva “verso la fine della notte” camminando sull’acqua.
Loro tremano, Lui li rassicura. A Pietro non basta: vuole andargli vicino e, con il permesso di Gesù, si lancia. Inizia ad affondare ma la mano tesa di Gesù lo afferra, lo attira a sé e lo salva.
Quando siamo immersi nella notte, minacciati dalla tempesta, continuiamo a sperare. Il buio finirà e giungerà la Luce del Maestro e una voce che grida: “Coraggio, vieni!”. E quanto più sentiremo l’acqua alla gola, che ci sommerge, allora e proprio allora toccheremo quella mano tesa . . . la salvezza, la Luce, la nostra barca è il suo Corpo, la sua presenza la nostra vita.
E alla stessa voce che prima ci ha detto: “Coraggio, vieni!”, ora non resta che sussurrare all’orecchio: “Sono con te, rimani!”.
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