Il Papa all’Angelus: “Non siate cristiani annacquati”
Durante l’Angelus di questa domenica, il Papa ha posto l’accento sui modi e sulle forme attraverso cui esprimere la cristianità. Quasi un richiamo, volto a smuovere le coscienze spesso intorpidite da un incedere svogliato e stanco.
“Noi cristiani viviamo nel mondo, pienamente inseriti nella realtà sociale e culturale del nostro tempo, ed è giusto così; ma questo comporta il rischio che diventiamo mondani, che il sale perda il sapore, come direbbe Gesù, cioè che il cristiano si annacqui, perda la carica di novità che gli viene dal Signore e dallo Spirito Santo“, ha osservato il Santo Padre.
“E’ triste trovare cristiani annacquati, che sembrano il vino allungato e non si sa se sono cristiani o mondani, come il vino allungato non si sa se è vino o acqua, è triste questo;” – ha insistito il Pontefice – “è triste trovare cristiani che non sono più il sale della terra: e sappiamo che quando il sale perde il suo sapore non serve più a niente.”
Come ritrovare lo spirito giusto, dunque, ed essere animati da una fede viva? Tre sono gli strumenti indicati da Papa Francesco: la lettura del Vangelo, la messa e la preghiera. “Grazie a questi doni del Signore”, ha sottolineato, “possiamo conformarci non al mondo, ma a Cristo, e seguirlo sulla sua via, la via del ‘perdere la propria vita’ per ritrovarla”. In definitiva, un essenziale vademecum da osservare per un cristiano che sa crescere e rinnovarsi, nel solco di un percorso che, per compiersi, necessita di quella linfa vitale di cui solo la parola di Dio è inesauribile fonte.
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