A.C. Amalfi: La fede in Cristo fa martiri anche oggi
di Silvana Gambardella
“Probabilmente – è una mia opinione – se non ci fosse stato il sacrificio di quegli ottocento cristiani oggi l’Europa sarebbe musulmana”.
Queste le parole che mi hanno colpito maggiormente del discorso di don Antonio, il sacerdote che ci ha accolti nell’oasi dedicata ai Martiri Idruntini a Santa Cesarea Terme (Otranto) dove, dal 4 al 7 settembre, si è svolto quest’anno il campo estivo degli adulti di Azione Cattolica diocesana.
Sì, ottocento cristiani coraggiosi, uomini dai quindici anni in su, i cui resti sono conservati nella cattedrale di Otranto. Nell’agosto del 1458, dopo aver resistito ad un assedio durato mesi, si rifiutarono di aderire alla fede islamica ed al grido del loro sindaco ”Siamo di Cristo ed a Lui vogliamo rimanere fedeli” si lasciarono uccidere l’uno dopo l’altro insieme al loro Vescovo.
“Non assistiamo anche oggi, in altre parti del mondo, al sacrificio di cristiani coraggiosi?”, ha aggiunto don Antonio.
E’ vero, la fede in Cristo fa martiri anche oggi, ma “I martiri ci richiamano a mettere Cristo al di sopra di tutto”, ha detto Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata a Seoul, nella Corea del Sud, in occasione della beatificazione di Paolo Yun Ji-chung e di 123 compagni.
Siamo noi, donne ed uomini di questa epoca, capaci di affermare che Cristo è in cima alla lista delle cose che contano per noi? Ci sono anche oggi persone disposte a dare la vita per Cristo?
Sulla tomba di don Tonino Bello, vescovo e testimone coraggioso del secolo scorso, ho trovato la risposta alla seconda domanda: sì, per grazia di Dio, ci sono e forse sono tanti, anche accanto a noi, testimoni operosi di un’esistenza umile e discreta, ma piena di amore per Dio e per i fratelli.
Alla prima domanda ognuno risponda nel proprio cuore.
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