“Dammi da bere”
«Le dice Gesù: “Dammi da bere”» (Gv 4,7).
Gesù è solo presso il pozzo, arriva una donna con una brocca e lui le domanda da bere. E’ una richiesta che va contro le usanze del tempo: un uomo non si rivolge direttamente a una donna, soprattutto se è una sconosciuta. Inoltre tra Giudei e Samaritani vi sono divisioni e pregiudizi religiosi. Vi è un ulteriore steccato tra lui e lei, di tipo morale: la samaritana ha avuto più uomini e vive in situazione irregolare.
Gesù non si lascia condizionare e apre il dialogo.
Vuole entrare nel suo cuore. Non la rimprovera, Lui che tutto può dare, chiede, perché realmente ha bisogno del dono di lei: Lui, il Signore della vita, si fa mendicante, senza nascondere la sua umanità. Chiede perché sa che se l’altra dona, potrà aprirsi più facilmente ad accogliere a sua volta.
In ogni persona bisognosa, disoccupata, sola, straniera, di un altro credo, sia pure ostile, possiamo riconoscere Gesù che ci chiede: “Dammi da bere”. Basta offrire un bicchiere d’acqua per averne una ricompensa, per avviare a quel dialogo che ricompone la fraternità.
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