Papa Francesco: “Non si uccide in nome di Dio, ma la fede degli altri non va ridicolizzata”
Papa Francesco è intervenuto sul concetto di libertà di espressione, con particolare riferimento alla sua consistenza ed ai suoi limiti. E lo ha fatto durante il suo viaggio in aereo da Colombo a Manila, rispondendo alla domanda di un giornalista francese originata dai gravi episodi di terrorismo degli ultimi giorni.
“La religione non può mai uccidere, non si può farlo in nome di Dio”, ha sentenziato il Santo Padre. Poi ha aggiunto: “Ma non si può provocare, non si può prendere in giro la religione di un altro. Non va bene”. Volendo chiarire ulteriormente, ha spiegato, riportando un esempio, che la libertà di espressione è sacrosanta, “ma se il mio amico Gasbarri dice una parolaccia sulla mia mamma… si aspetti un pugno! E’ normale! Non si può provocare, non si può insultare la fede degli altri!“. Ed ha ammonito in maniera netta e concisa: “Non si giocattolizza la religione degli altri“.
Il Papa, in sintesi, ha concluso che la “libertà di espressione è un diritto, ma anche un dovere”. Si badi bene, non è corretto offendere “la religione”, ma se accade “non si reagisce con violenza”.
Infine, ha speso qualche parola in merito all’allarme per la sua sicurezza trapelato attraverso i media, affermando che la sua reale preoccupazione è “per l’incolumità dei fedeli” mentre per sé ha “una sana incoscienza”: ” Sempre il migliore modo per rispondere è la mitezza, essere mite, umile, come il Padre, senza fare aggressioni. A me preoccupano i fedeli, su questo ho parlato con la sicurezza vaticana…lei sa che io ho un difetto, una bella dose di incoscienza. Ma se mi accade questo? Soltanto ti chiedo la grazia che non mi facciano male, perché non sono coraggioso di fronte al dolore”.
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