Abbiate di mira il bene di tutti
«Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio.» (Rm 15,7)
Tra i cristiani di Roma non mancano tensioni e rivalità. Vi sono Giudei, Greci . . . portano con sé proprie tradizioni. Paolo è convinto che ognuno, pur nella diversità di opinioni, agisce per amore del Signore. Non c’è dunque motivo di giudicare chi pensa diversamente, occorre avere di mira il bene di tutti, la “edificazione vicendevole”, la costruzione della comunità.
Il modello è Gesù che dalla croce accolse l’ebreo Giovanni e il centurione romano, Maria Maddalena e il malfattore crocifisso. Anche nelle nostre comunità non mancano disaccordi. Paolo propone non l’uniformismo che appiattisce, ma la comunione tra diversi che arricchisce.
La parola di vita è un invito a riconoscere il positivo che c’è nell’altro, almeno per il fatto che Cristo ha dato la vita anche per quella persona diversa; un invito ad ascoltare, a rimanere aperti al cambiamento alle diversità con rispetto e amore, per giungere a formare una comunità plurale e insieme unita.
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