Voglio purificarmi, toccami Gesù..!
Nella sesta domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci propone la prima lettura tratta dal libro del Levitico 13,1-2.45-46; l’argomento principale di tale riferimento biblico è la lebbra. Già dai primi versetti troviamo come le prescrizioni della legge ebraica intendevano tale malattia.Infatti al versetto 2 si nota come chi è colpito da questo male come si può comportare per vivere ed il Levitico elenca alcuni passaggi: “Se qualcuno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che faccia sospettare una piaga di lebbra, il tale darà condotto dal sacerdote!”
Ora tale prescrizione era per il popolo ebreo un preservarsi dal contagio adesso fisico, ma non ricondotto ad una malattia spirituale. Infine ai versetti 45-46 ancora una volta ci sono altre prescrizioni che il lebbroso ora, a questo punto deve necessariamente rispettare come ad esempio farsi riconoscere dagli altri nel suo vestire come, vesti strappare, capo scoperto, velato fino al labro superiore e gridando dirà il suo essere impuro. Ci sono altri riferimenti biblici come: 2 Re7,3; Lc 17,12; Lv 10,6;21, 10; Ez 24,17.22. Infine quale era lo scopo che il lebbroso doveva avere, era quello di andare dal sacerdote per farsi guarire e nel caso egli avesse incontrato qualcuno doveva necessariamente farsi riconoscere nel suo stato di malato di lebbra.
Nella seconda lettura invece ancora Paolo ci accompagna nella sua prima lettera ai Corinzi 10,31-11,1; in questa breve pericope paolina, egli vuole incoraggiarci a vivere la nostra vita in pienezza a maggior gloria di Dio. Infatti nel versetto 1 del capitolo 11 ci dice di essere imitatori suoi come lui lo è stato di Cristo. In questi brevi versetti Paolo scorge tutto il progetto dell’uomo in Dio Padre e in Cristo. Ora il Vangelo di Marco si sofferma sulla figura del lebbroso che Gesù guarisce. Infatti Egli stende la mano per guarirlo, il lebbroso chiede a Gesù la purificazione e infine anche lui la vuole. Da questo possiamo notare come il lebbroso riconosce in Gesù il Salvatore, che purifica la vecchia traduzione usa il termine guarire il corpo, ma sopratutto la sua anima. Gesù lo purifica tutto e tutti quando tocca, si abbassa a toccare colui che è malato, colui che ha bisogno.
In definitiva cosa possiamo dire che dal male possiamo guarire quando lo vogliamo, ma quando lo vogliamo veramente. Prima riferendoci all’Antico Testamento c’era bisogno del sacerdote per guarire, ora invece vi è Gesù che con la sua forza salvifica che troviamo nei sacramenti, ci salva da tutte le nostre impurità. Affidiamoci a lui con cuore sincero per essere purificati nel corpo e nello spirito.
Buona domenica e buon inizio di Quaresima.
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