Amalfi Missione Popolare Parrocchiale: “esperienza di Grazia”

di - del 6 Febbraio 2016 © diritti riservati

Missione-popolare2016_mandato-ai-missionariIn una Cattedrale gremita don Michele Fusco parroco di Amalfi ha affidato il mandato ai missionari redentoristi per la Missione Popolare Parrocchiale che ha preso il via oggi 6 febbraio 2016. Sua Eccellenza Mons. Arc. Orazio Soricelli, febbricitante ha fatto giungere il suo saluto attraverso un messaggio letto da don Antonio Porpora.

 

Carissimi fratelli e sorelle,

questa sera, con il mandato ai missionari, dopo alcuni mesi di preparazione, prende l’avvio della missione popolare nella parrocchia di Sant’Andrea apostolo di Amalfi.
Dopo la missione popolare svolta due anni fa, nelle foranie di Cava Centro, Cava Est e di Vietri – Cetara, ho chiesto che anche nella zona pastorale di Amalfi si organizzasse una Missione.

Papa Francesco, nella Bolla di indizione del Giubileo, raccomanda vivamente che nelle diocesi si organizzino delle “missioni al popolo”, perché “l’Anno Giubilare permetta a tanti figli lontani di ritrovare il cammino verso la casa paterna” (MV 18). “Dio non si stanca di tendere la mano. E’ sempre disposto ad ascoltare.” (MV 19).

La missione popolare è uno straordinario momento di grazia, un tempo che il Signore ci dona, non tanto per migliorare il mondo, ma per migliorare la nostra vita, per migliorare noi stessi e le nostre relazioni, per migliorare la vita della nostra parrocchia.
La routine quotidiana, spesso ci porta a vivere un clima pesante e abitudinario nelle nostre famiglie e nella comunità parrocchiale. C’è bisogno di qualcosa che ci scuota, ci smuova.

Ci aspettano giornate intense, per i giovani e per gli adulti che potranno portare un risveglio di fede e di entusiasmo nella comunità parrocchiale.
Sant’Alfonso Maria de Liguori, credeva molto nell’efficacia delle missioni popolari e al suo tempo, nel ‘700, ne ha predicato tante nei comuni della nostra Costiera, suscitando grande entusiasmo e conversioni.
Anche qui ad Amalfi ci sono numerose testimonianze della sua presenza e del suo apostolato.
Confido molto in questa esperienza di grazia; confido innanzitutto nell’aiuto dall’alto e confido nella generosa e appassionata partecipazione dei sacerdoti e dei laici.

Ci sono molte attese e grandi speranze. Ringrazio fin da ora i missionari redentoristi, coordinati da P. Gennaro Sorrentino, il parroco don Michele Fusco, i canonici don Luigi Colavolpe e don Antonio Porpora e le famiglie che hanno aperto il cuore e la casa alla missione (e ai centri di ascolto).

Il Magistero della Chiesa in questi ultimi decenni ci ricorda che non basta una pastorale di “conservazione”, che difende e protegge ciò che c’è, ma occorre una pastorale di “annuncio”, che provochi, testimoni, che arrivi a tutti.
Una parrocchia che celebrasse solo i sacramenti ma non diventasse comunità missionaria, tradirebbe la sua missione di essere comunità che evangelizza e testimonia la carità.
Dobbiamo passare da una fede abitudinaria e devozionistica ad una fede autentica, illuminata e matura.
Dobbiamo passare da una parrocchia centrata su se stessa, chiusa, introversa ad una parrocchia aperta, estroversa, accogliente, in collaborazione e sinergia con le altre parrocchie.
Dobbiamo passare da una prassi di sacramentalizzazione al primato della missione.
Dobbiamo passare dal clericalismo, cioè una Chiesa fatta solo dai preti, alla corresponsabilità dei laici e del popolo di Dio.
Dobbiamo passare dall’attivismo, talvolta frenetico a dare più spazio alla preghiera e alla contemplazione.
Dobbiamo passare da una parrocchia sedentaria, ad una missionaria.
Come dice Papa Francesco, dobbiamo uscire dalle sacrestie ed andare nelle periferie non solo geografiche, ma esistenziali, per essere vicino a chi soffre ed è solo, per annunciargli la tenerezza e la misericordia di Dio.

Carissimi fratelli e sorelle, non perdiamo o sciupiamo questa grande opportunità, preghiamo intensamente per la buona riuscita della missione e partecipiamo con grande fede e passione e sono certo che vedremo cose meravigliose.
Ci sono tante potenzialità non valorizzate. Dobbiamo vincere l’indifferenza, la litigiosità, dobbiamo superare le incomprensioni, i puntigli e prendere a cuore la vita della parrocchia. Dobbiamo mettere in campo le nostre migliori energie di mente e di cuore. Il Signore ci chiede di dare un colpo d’ala, una scossa alla vita cristiana della nostra amata città. Sarebbe davvero penoso avere un Chiesa ricca di antichità e di prestigiose opere d’arte ed una comunità non all’altezza, della sua storia, deludente, scadente, e poco impegnata spiritualmente, e nella testimonianza della carità e della missione!
Il tema della missione, nell’Anno Santo Straordinario della Misericordia, non poteva non essere incentrato sulla misericordia. Siamo chiamati a contemplare la misericordia del Padre che rispende nel volto di Gesù. Siamo chiamati a sperimentare la misericordia di Dio e a diventare misericordiosi come il Padre. Non perdiamo questa santa occasione di ricevere e di donare misericordia, tenerezza e perdono.

L’Apostolo Sant’Andrea, Sant’Alfonso Maria de Liguori e la Santa Vergine Maria veglino sulla nostra città e ci ottengano una pioggia di grazia e di benedizioni! Amen!

Amalfi 6 febbraio 2016

+ Orazio Soricelli
Arcivescovo

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