“Anversa è ‘na’ camminata persa!”
Diario di viaggio di un navigante amalfitano
di Salvatore Barra
MSC MARIA SAVERIA – 23 Aprile 2016-04-23 In navigazione da Amburgo Ad Anversa
“Anversa è una camminata persa!” lo dicevano tanti anni fa i vecchi marinai, vale ancora oggi ed in effetti è così. Anversa per tonnellaggio di carico movimentato e per densità di traffico navale è il porto europeo secondo solo a quello di Rotterdam. Le nostre navi vi accedono attraverso il fiume “Schelda” , dall’Oceano Atlantico – Canale della Manica (English Channel). Tuttavia questo porto è raggiungibile da chiatte fluviali, bettoline e naviglio minore, attraverso una serie di fiumi e canali navigabili che lo collegano a mezza Europa, per intenderci Francia, Svizzera, Germania ed Austria. Il VTS (Vessel Traffic Service), una sorta di controllore radar, offre un servizio praticamente perfetto alle centinaia di navi che ogni giorno transitano in quest’area, spesso in condizioni di cattivo tempo o nebbia.
Intanto, alle 11.30 arriviamo alla stazione piloti olandese di Steenbank – imbarcano due piloti che ci conducono fino alla foce del fiume, in prossimità’della città olandese di Flessinga (Vlissingen in olandese, Flushing in Inglese).
Alle 14.30 – arrivo a Flessinga, sbarcano i due piloti di mare ed imbarcano due piloti di fiume, i quali ci informano che la chiusa è pronta per la nostra nave alle ore 17.30. Si procede lungo il fiume con macchina “avanti tutta” a giri di manovra, marinai ai posti di manovra per l’arrivo in chiusa. Velocità del vento 16 nodi.
Le navi che intendono entrare nel bacino portuale di Anversa, possono farlo solo attraverso la chiusa, che permette di mantenere costante il livello di profondità dell’acqua, all’interno del porto. Quando furono costruite le due chiuse più grandi, i progettisti del tempo, mai avrebbero immaginato che un giorno sarebbero diventate piccole e direi anche pericolose, per navi della nostra stazza. La chiusa grande è lunga circa 500 metri con una larghezza di 600 metri. In questi spazi, uno sbaglio nella manovra, una raffica di vento o un imprevisto qualsiasi possono bastare a causare ingenti danni. Nel corso dell’anno, almeno due navi della flotta hanno urtato il bordo della chiusa causando danni consistenti con squarci longitudinali nello scafo. Lo stress è enorme, la tensione e altissima. Sul ponte di comando vi è silenzio assoluto, rotto dai comandi che vengono dati agli Ufficiali di prua e di poppa, al timoniere, all’operatore al telegrafo di macchina ed ai tre rimorchiatori che ci assistono nella manovra. Il secondo pilota imbarca sempre con computer e sensori molto sofisticati , impostati secondo le caratteristiche della nostra nave, capaci di dare in tempo reale tutti i dati necessari per la manovra. 18.30
Nave ormeggiata in chiusa, sbarcano i piloti di fiume. Tempo di attesa in chiusa 45 minuti. Nel frattempo, noto che attraverso Facebook, Peppino Amendola, amalfitano doc residente a Rotterdam informa gli amici amalfitani “minuto per minuto”, a mo’ di radiocronaca, mentre l’altro amalfitano Gigino Gambardella, residente in Belgio mi segue in silenzio. Qui fa’ molto freddo e domani , Domenica 24, si prevede la neve.
I due Amalfitani , per questo motivo hanno rimandato la visita nave al prossimo approdo ad Anversa previsto per il mese di Giugno.
Ore 19:00 imbarcano due piloti di manovra, è sabato sera, sulle navi italiane tradizionalmente si prepara la pizza per cena; ne offriamo in quantità ai due piloti che sono rimasti sorpresi della calorosa accoglienza.
19.30 molliamo le gomene di ormeggio ed usciamo dalla chiusa con un grosso sospiro di sollievo. Dirigiamo per il terminal containers. Comincia a piovere nevischio. Alle 20.30 ormeggiati col lato sinistro, sbarcano i piloti di manovra. Riceviamo la solita visita delle autorità. Ci informano che la sosta in porto durerà 24 ore circa. Per la nostra compagnia di Navigazione, questo porto è stato sempre il più importante di tutti i porti del Nord Europa. Qui si organizzano lavori ed ispezioni navi, rifornimenti di carburante ed oli per il motore, pittura, generi alimentari, materiali di consumi, materiali di sicurezza, interventi tecnici, cambi di personale…. e molto altro.
Ad esempio noi ci siamo riforniti di 4500 Tonnellate di Nafta, di due camion di provviste alimentari, di un camion di materiali di consumo per le sezioni Macchine, Coperta , Cucina, Camera, Farmacia, Idrografia, Cancelleria; il tutto in meno di 24 ore. Ci informano che la partenza è fissata per le ore 22 – dopodiché ci attenderà il percorso inverso dalla banchina alla foce del fiume che ci terrà impegnati fino al mattino del giorno successivo. Alla fine siamo tutti stremati dalla stanchezza, ma non c’e’ tempo per riposare: dobbiamo transitare lo stretto della Manica ed il porto successivo di Le Havre non è lontano. I vecchi marinai per questo, a ragione, dicevano “Anversa è ‘na’ camminata persa!”
26 Aprile Le Havre. Sosta molto breve e rilassante, arrivo in ritardo, alle ore 05:00 del mattino con partenza alle 13:00 dello stesso giorno ma alla foce del fiume Senna, si alza improvvisamente un forte vento, creando un discreto moto ondoso, ed il pilota francese viene sbarcato in elicottero.
Alle 15:00 diamo il finito in macchina e si appronta la nave alla navigazione Oceanica con destinazione Sines Portogallo, circa 950 miglia di percorrenza. L‘Oceano Atlantico è calmo e con i miei Ufficiali in meeting pianifichiamo la traversata fino a Colombo nello Stato dello Sri Lanka. In effetti, gran parte del lavoro era stato già’ pianificato, avendo ordinato un quantitativo di Nafta (4500 Tonnellate) che ci consentirà un’autonomia fino al prossimo ritorno ad Anversa nel mese di Giugno, i viveri ed acqua sufficienti per due mesi. Il ponte di Comando è dotato di quasi tutte le pubblicazioni nautiche del mondo, incluse tavole di marea, portolani (una sorta di descrizione dettagliata di coste e porti), elenchi di fari e fanali, elenco di tutte le stazioni costiere, carte nautiche, carte elettroniche aggiornate, procedure dei porti di approdo e tanto altro ancora. Sono inclusi leggi , codici e regolamenti internazionali per la sicurezza della navigazione, per la salvaguardia della vita umana in mare, per l’assistenza e salvataggio, per la tutela del mare e dell’aria da ogni tipo di inquinamento… codici e regolamenti interni adottati nei vari porti di scalo.
Studiamo le procedure ed i documenti da presentare nei vari porti, canali VHF di ascolto, le correnti marine ed i venti predominanti in una data zona, maree e correnti di marea, eventuali casi di pirateria registrati negli ultimi tempi, esercitazioni militari in corso… tutto viene curato nei minimi dettagli, controlliamo se siamo in possesso delle bandiere di cortesia da usare nello stato rivierasco che ci ospita.
28-Aprile 18:00, dopo una traversata pressoché tranquilla arriviamo a Sines cittadina portoghese dai colori mediterranei, con un porto che può ospitare solo due navi della nostra stazza. Sines è famosa per aver dato i natali a grande Navigatore Vasco De Gama, spero la prossima volta possa di visitarla, per ora non abbiamo possibilità di libera uscita, la partenza e prevista per domattina all’alba.
29 Aprile 06:00 – si parte da Sines per Gioia Tauro, aggiustiamo la velocità per i previsto arrivo del due maggio alle ore 12.00 – il Terzo Ufficiale di Coperta Giuseppe, mi informa che sta preparando le valigie per sbarcare a Gioia Tauro. Era imbarcato nello stesso porto l’undici di Luglio del 2015 – circa 10 mesi di duro lavoro e di tanto stress. Negli ultimi 10 mesi questa nave è andata due volte sulla costa occidentale degli Stati Uniti, scalando i porti Californiani di Los Angeles ed Oakland, per poi ritornare in Cina, Malesia e Nord Europa Fino ad Amburgo. Dopo la sosta in bacino di carenaggio del mese scorso, la nave ha cambiato servizio commerciale. Giuseppe è visibilmente stanco, ed è notevolmente ansioso di riabbracciare la sua ragazza e di rivedere la propria famiglia: si chiede spesso “sarà tutto come prima, dopo 10 mesi di lontananza?”
01 Maggio – Mar Mediterraneo Festa dei lavoratori. Il mare è in burrasca, ci troviamo a Sud tra le Isole Baleari e la Sardegna, il vento di maestrale soffia forte dal golfo del Leone – moto ondoso di circa 4 metri, la nave rolla ma non eccessivamente. Tutti gli uomini liberi dal servizio di guardia sono dispensati dal lavoro pranzo speciale in onore dei tanti Ortodossi che abbiamo a bordo, che oggi festeggiano il loro giorno di Pasqua.
Domani saremo a Gioia Tauro… la navigazione continua.
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