Attendere nell’annuncio…!
Il Tema che campeggia in questa domenica seconda del tempo d’avvento, è ancora una volta l’attendere, prepararsi all’incontro, come Isaia 40, 1-5.9-11 ci dice a proposito del preparare le via al Signore che irrompe nella vita del popolo d’Israele, il popolo che si è scelto come sua parte di eredità. Quindi anche la più grande delle mancanze, ora il popolo viene riscattato!
Perché?
Cosa induce a pensare questa domanda?
Il Signore Dio dà all’uomo, all’umanità un tempo favorevole, che è quello del ravvedimento, quello dello scrutarsi interiormente. Allora Egli, per mezzo di Isaia, annuncia la sua venuta, la sua redenzione che è imminente è vicina.
Tutti gli ostacoli che impediscono la sua venuta devono essere eliminati, le barriere devono scomparire per far spazio a Lui, affinché possa prendere stabile dimora nell’uomo, perciò “Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata” (Is 40 1,5.ss).
Infine la Gloria di Dio si manifesterà, e si annunzierà la lieta notizia in Gerusalemme, agli alti monti si ascolterà la buona novella del Regno. Il Pastore con braccio potente e sicuro condurrà il suo gregge e con fierezza proteggerà le pecore madri conducendole nello steccato dove potranno riposare al sicuro.
La seconda lettura poi è tratta dalla seconda lettera di Pietro, egli parla della promessa del Signore che non tarderà ad arrivare, paragonandolo a come un ladro che viene di notte, appunto senza sapere la sua venuta, di giorno o di notte. Non si sa l’ora, non si sa quando busserà per essere accolto. Mentre si aspetta la sua venuta che bisogna fare?
Pregare e affrettarsi a cambiare rotta di vita. Lui sarà magnanimo per coloro che attueranno tutto quello che importante per la salvezza; vedendo cieli nuovi e terra nuova come in una nuovissima ri-creazione, irreprensibili e senza macchia.
Poi infine il Vangelo di Marco, ci presenta la figura di Giovanni il cosiddetto “Precursore”, colui che annuncia il Salvatore, è colui che pre-annuncia quello che abbiamo visto nella prima lettura, il raddrizzare i sentieri, togliere tutto ciò che è di ostacolo.
Lui nel deserto grida, è l’atteggiamento di chi crede, vivere in una condizione di povertà di austerità, con pelli di cammello e mangiando cavallette e miele selvatico di purezza e di essenzialità; Giovanni il Battista, prepara la venuta del Messia, lui si ritiene non degno nemmeno di chinarsi e slegare i sandali, Egli il Cristo, l’unto viene a battezzare con Spirito Santo e fuoco. In conclusione, cosa ci permettere di scorgere la Parola in questa domenica: prepararsi ad accogliere Dio, se stesso, il fratello nel migliore dei modi, affinché siamo tutti in comunione e formiamo la chiesa che diventa corpo mistico di Cristo.
Oggi l’indifferenza, l’indigenza, la precarietà ci inducono a pensare al bisognoso di qualsiasi ceto sociale, a noi cristiani il compito di non rimanere indifferenti a tutto ciò, ma essere parte attiva fino alla sua venuta, trovandoci annunciatori di verità e di amore…!
Buona domenica fratelli!
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