Beati i poveri in spirito, perchè di essi è il regno dei cieli
Le Beatitudini sono il codice della vita cristiana, la sintesi del messaggio rivoluzionario che Cristo ha portato al mondo: un messaggio di felicità.
Non sono un testo da declamare quando si ha voglia di belle frasi, ma un insinuarsi nell’intelletto e nella volontà, per trasformare l’esistenza di ognuno di noi.
Quello che Gesù insegnava ai suoi discepoli lo viveva lui per primo:
Gesù è mite e umile di cuore
Gesù è puro di cuore
Gesù è stato misericordioso
Gesù è operatore di pace
Gesù è stato afflitto e perseguitato.
Tutte le Beatitudini hanno trovato in Lui un modello perfetto.
Egli ci ha mostrato che la felicità delle Beatitudini comincia nella vita presente, attraverso un’apertura e ricchezza di cuore e si svilupperà in pienezza nella vita del mondo che verrà.
Vivere le Beatitudini possiamo paragonarlo ad una matrioska, diceva Don Antonio, durante l’omelia, se non si apre la prima, non usciranno le altre e così con le Beatitudini, se non ci si pone alla “prima apertura” quella di essere poveri di spirito, non è possibile “aprire” il cuore per le altre.
Gandhi, poi, diceva che queste sono «le parole più alte del pensiero umano» Ti fanno pensoso e disarmato, ma riaccendono la nostalgia prepotente di un mondo fatto di bontà, di sincerità, di giustizia, senza violenza e senza menzogna, un tutt’altro modo di essere uomini.
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