Buon 2016. Auguri di abbondanti benedizioni e di pace.
Al termine di un anno fare dei bilanci è alquanto difficile. Possiamo elencare i tanti avvenimenti positivi e negativi accaduti, sia a livello mondiale che locale. Potremo provare a fare delle valutazioni, ponendoci da una prospettiva particolare: ecclesiale, sociale, pastorale ecc., ma sarebbe una impresa molto complessa. Alcuni ci proveranno e ciascuno esprimerà la sua particolare valutazione.
Se ci poniamo dalla prospettiva del Signore sorge spontanea la domanda: cosa il Signore si attende da noi, dai credenti? Qual è il suo desiderio? La risposta ci viene dal Vangelo: la fraternità, l’amore reciproco, l’unità, la comunione, la pace . . . . Tante espressioni per dire quello che ogni giorno chiediamo con la preghiera di Gesù e nostra che si realizzi “come in cielo così in terra”. Difficile valutare quante forze abbiamo speso per realizzare tutto questo, solo il Signore ci potrà dire alla fine della vita se abbiamo dato il nostro apporto per realizzare questo desiderio di Dio. Papa Francesco nell’udienza del 9 dicembre 2015 diceva: “ ciò più piace a Dio è perdonare i suoi figli, aver misericordia di loro perché possano perdonarsi a loro volta e risplendere come fiaccole di misericordia nel mondo”.
Cosa possiamo augurarci per il 2016? L’augurio più bello è quello che il Papa ci dona con il messaggio per la giornata mondiale della pace del primo gennaio: Vinci l’indifferenza e conquista la pace. Così inizia il messaggio di Papa Francesco: “ Dio non è indifferente! A Dio importa dell’umanità, Dio non l’abbandona! All’inizio del nuovo anno, vorrei accompagnare con questo mio profondo convincimento gli auguri di abbondanti benedizioni e di pace, nel segno della speranza, per il futuro di ogni uomo e ogni donna, di ogni famiglia, popolo e nazione del mondo, come pure dei Capi di Stato e di Governo e dei Responsabili delle religioni. Non perdiamo, infatti, la speranza che il 2016 ci veda tutti fermamente e fiduciosamente impegnati, a diversi livelli, a realizzare la giustizia e operare per la pace. Sì, quest’ultima è dono di Dio e opera degli uomini. La pace è dono di Dio, ma affidato a tutti gli uomini e a tutte le donne, che sono chiamati a realizzarlo”.
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