Buona festa della donna!
Ha ancora un senso parlare di festa della donna in momenti come questi attuali? Con i tanti paradossi, pregiudizi e luoghi comuni?
L’otto marzo, ogni anno, suscita discussioni sul perché di questa festa.
Il profumo della mimosa che sbiadisce in un giorno, il rituale della cena in pizzeria con annesso striptease.
Vale la pena ricordare che questo rito cosiddetto di libertà non può dimenticare le violenze che, quotidianamente, la donna subisce. Ne’ tantomeno non ricordare come, giustamente, ha sottolineato il nostro Presidente della repubblica Sergio Mattarella, che l’Italia è il Paese con il più basso indice di natalità.
Bambini desiderati, le cui mamme fanno i salti mortali per un posto agli asili nido, perchè il nostro Bel Paese attua politiche sociali sulla famiglie molto al di sotto degli standard europei.
La ritualità di questo giorno si consuma nel ricordo bellissimo delle tante donne le cui vite hanno cambiato il corso della storia.
Basti pensare che, forse sarà donna il prossimo Presidente degli Stati Uniti.
L’ambiguità di questo giorno potrà essere superata con un radicale cambiamento di comportamenti e con una severa presa di coscienza dei diritti contro le prevaricazioni e le disuguaglianze che le donne sono costrette a subire ogni giorno sul lavoro, nella famiglia e nella società.
Buona festa della donna.
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