Equo e solidale
Il commercio equo e solidale, o fair trade, è una partnership economica basata sul dialogo, la trasparenza e il rispetto, che mira ad una maggiore equità tra Nord e Sud del mondo attraverso il commercio internazionale.
Le organizzazioni del fair trade (FTOs – Fair Trade Organizations) che aderiscono a WFTO (WorldFair Trade Organization), la federazione mondiale del commercio equo e solidale, sono coinvolte attivamente nell’assistenza tecnica ai produttori, nell’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni e nello sviluppo di campagne volte al cambiamento delle regole e delle pratiche del commercio internazionale.
Il commercio equo risponde a importanti linee guida:
Garantire ai piccoli produttori nel Sud del mondo un accesso diretto e sostenibile al mercato, al fine di favorire il passaggio dalla precarietà ad una situazione di autosufficienza economica e di rispetto dei diritti umani
Rafforzare il ruolo dei produttori e dei lavoratori come primari stakeholders (portatori di interesse) nelle organizzazioni in cui operano
Agire ad ampio raggio, anche a livello politico e culturale, per raggiungere una maggiore equità nelle regole e nelle pratiche del commercio internazionale.
Tipici prodotti del commercio equo sono il caffè, il tè, lo zucchero di canna, il cacao e prodotti dell”artigianato.
Altri prodotti agricoli sono: il miele, la quinoa, l”orzo, frutta secca (anacardi, uvetta, mango, …), infusi (carcadè, camomilla, menta, …), spezie (pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, …) le banane e altri.
Questi vengono trasformati in: cioccolata e cioccolatini, torrone, caramelle, biscotti, crema di nocciole, bibite solubili, succhi di frutta, muesli (ovvero una miscela di fiocchi di cereali, frutta essiccata e altro), ecc.
La produzione biologica sempre più presente tra i prodotti alimentari è dovuta da un lato alle scelte dei consumatori del Nord per un cibo più sano, ma anche per evitare ai contadini e operai di esporsi a prodotti nocivi per l’uomo e per motivi di salvaguardia dell’ambiente. A volte sono gli stessi contadini a decidere per l’agricoltura biologica quale tecnica tradizionale di coltivazione.