Edicola votiva della Madonna della Neve
E’ una graziosa edicola con lastra in gesso smaltato raffigurante in bassorilievo la Madonna della Neve, inserita fra due piccole lesene ed un frontone in stucco.
“La tradizione narra che un giovane amalfitano, lavorando in una cartiera sita nella Valle dei Mulini di Amalfi, fra le tante cianfrusaglie, trovò una sacra immagine di carta raffigurante una Madonna con un Bambino.
Il giovane, che abitava nelle vicinanze dove tutt’ora si trova la sacra edicola, decise di sistemarla lungo la strada che attraversava tutti i giorni per andare a lavorare. E così fece. Poco tempo dopo, il proprietario della cartiera si accorse che l’immagine non c’era più e domandò chi l’avesse presa senza chiedere la sua autorizzazione.
Il giovane raccontò la sua motivazione ma il proprietario, arrabbiato, gli ordinò di riportare nuovamente la sacra immagine della Madonna nella sua cartiera. Il giorno dopo, il giovanotto, incurante delle disposizioni del suo padrone, riprese l’immagine e la riportò dove l’aveva collocata il giorno precedente. Il proprietario allora si turbò e la fece riportare per la seconda volta in cartiera.
Il terzo giorno, il giovane, senza autorizzazione alcuna, riprese per la terza volta la sacra immagine e la espose nello stesso luogo, come aveva già fatto nei giorni precedenti. Questo comportamento si ripetè ancora per diverse settimane, tanto che il proprietario, alla fine, decise di licenziare il giovane disobbediente.
Un giorno, probabilmente il 5 Agosto, miracolosamente l’immagine sparì ancora una volta dalla cartiera ma il giovane operaio non c’entrava nulla. Quello stesso giorno la Madonna della Neve venne ritrovata dove la prima volta il giovanotto l’aveva deposta.
Da quel momento il proprietario capì che la Vergine voleva risiedere in quel luogo e per questo decise di lasciarla dove si trova ancora adesso, chiedendo scusa al giovane e pregandolo di ritornare a lavorare con lui in cartiera. La Vergine della Neve, nel corso del tempo, non ha mai ignorato le suppliche dei suoi devoti, anzi continua tuttora ad ascoltarle, concedendo grazie a quanti ne hanno bisogno. L’immagine, nel tempo, ha subìto vari restauri a causa dell’umidità: dalla cartapesta al gesso e dal gesso alla ceramica, come si può ammirare ancora ai nostri giorni.”
Il 5 agosto di ogni anno è tradizione celebrare la S. Messa dinanzi alla Sacra Immagine.
(testi del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, con le annotazioni liturgiche di Enzo Cretella e la narrazione della tradizione, di Manuel Buoncore – diritti riservati)