Corea del Sud, un milione di persone per Papa Francesco
In una mattinata afosa, nel cuore di Seul, un milione di fedeli ha preso parte alla messa presieduta da Papa Francesco, con la quale si è svolta la beatificazione di 124 martiri coreani.
“Il loro esempio ha molto da dire a noi, che viviamo in società dove, accanto ad immense ricchezze, cresce in modo silenzioso la più abbietta povertà”, ha osservato il Pontefice, “una società dove raramente viene ascoltato il grido dei poveri e Cristo continua a chiamare, ci chiede di amarlo e servirlo tendendo la mano ai nostri fratelli e sorelle bisognosi”.
“La celebrazione odierna abbraccia gli innumerevoli martiri anonimi, in questo Paese e nel resto del mondo, i quali hanno offerto la propria vita per Cristo o hanno sofferto pesanti persecuzioni a causa del suo nome”, ha proseguito il Santo Padre. E, ancora, spingendosi in un’accorata esortazione: “L’eredità dei martiri può ispirare tutti gli uomini e le donne di buona volontà ad operare in armonia per una società più giusta, libera e riconciliata, contribuendo così alla pace e alla difesa dei valori autenticamente umani in questo Paese e nel mondo intero”.
Il Papa, infine, ha instillato una profonda riflessione sul mirabile esempio incarnato da chi ha compiuto l’estremo sacrificio nel nome di Dio. “Oggi molto spesso sperimentiamo che la nostra fede viene messa alla prova dal mondo, e in moltissimi modi ci vien chiesto di scendere a compromessi sulla fede, di diluire le esigenze radicali del Vangelo e conformarci allo spirito del tempo”, ha detto.”E tuttavia i martiri ci richiamano a mettere Cristo al di sopra di tutto e a vedere tutto il resto in questo mondo in relazione a Lui e al suo Regno eterno. Essi ci provocano a domandarci se vi sia qualcosa per cui saremmo disposti a morire”.
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