Cristo Re dell’Universo
Nella solennità odierna la liturgia ci propone attraverso le varie letture e la pericope evangelica di Matteo (Mt 25,31-46), come la regalità di Cristo entra nella storia dell’umanità e prende a far parte di essa. La prima lettura è tratta dal profeta Ezechiele (Ez 34,11-12.15-17), che da qualche domenica ci accompagna, infatti in questo brano emerge come il pastore passa in rassegna il suo gregge,colui che è sollecito e premuroso.
Il pastore è Gesù si evidenzia in Lui; l’essere presente con il suo gregge, lo guida, con forza e con determinazione ai pascoli erbosi di quel giardino che prefigura il paradiso. Ma si interessa, ha cura della debole e della ferita, della perduta per condurla all’ ovile, della grassa e della forte quindi le protegge. Il gregge, quindi è il popolo santo di Dio,emerge la determinazione del pastore, il suo bastone ed il suo vincastro danno sicurezza alle pecore che lo ascoltano, sono sicure con Lui.
Nella seconda lettura tratta dalla lettera di Paolo ai Corinzi (1 Cor 15,20-26.28), ci fornisce una dettagliata descrizione di un Gesù il Cristo l’unto del Signore che è risorto dai morti diventa e che la primizia di coloro che sono morti al peccato, come per quel primo uomo (Adamo) siamo nati nel peccato originale, in Cristo (nuovo Adamo), viviamo per la sua risurrezione con potenza e forza; ecco che ritornano queste due chiavi di letture diremmo ermeneutiche per comprendere poi il Vangelo che segue.
Quindi per noi il nemico alla fine sarà la morte perché Lui ci libererà per sempre, e ci renderà figli del Figlio e noi con Lui ci sottometteremo al Padre. Infine nella pericope evangelica di Matteo troviamo il Figlio dell’uomo nella sua regalità con braccio potente e teso verso una giustizia piena e con la sua potenza giudicherà il gregge dividerà le pecore dai capri, le prime a destra e le seconde a sinistre, sedendosi sul suo trono di gloria con i suoi angeli.
Alle pecore poste alla sua destra (i credenti) le accoglierà con benevolenza facendo comprendere il bene svolto nella loro vita, mentre a quelle alla sua sinistra (non credenti) li maledirà mandandole via verso la dannazione. Infine ci sono due eternità la prima con la E maiuscola che sarebbe l’eternità della Santissima Trinità donandola a coloro che sono stati sui figli e l’eternità con la e minuscola che sarà quella del supplizio eterno per coloro che Dio ha maledetti fino alla dannazione.
Fermiamoci a contemplare la regalità di Cristo in questo mondo così legato alla materialità facendo del potere una regalità egoistica…!
Buona domenica a tutti.
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