Il Creato non maltrattiamolo: curiamolo
“Signore, nostro creatore, donaci lo sguardo che sappia contemplare la splendida bellezza della opera delle tue mani, terra sette volte buona in cui germoglia la vita; concedici di coltivarla e custodirla come dono prezioso da trasmettere alle generazioni future. Guarisci la tua terra Signore, e benedicila.“
dagli appunti del M.A.S.C.I. di Amalfi
di Andrea Giunchiglia
Come previsto dal calendario della nostra Diocesi , e come in tutte le diocesi d’Italia, si è celebrata quest ‘anno la settima edizione della Giornata per la salvaguardia del Creato voluta dalla CEI. Celebrare vuol dire in primo luogo rendere grazie al Creatore, al Dio Trino che dona ai suoi figli di vivere in una terra feconda e meravigliosa. Ma l’uomo non si rende conto di questo grande dono e, comportandosi sconsideratamente, deturpa quanto di bello Dio ha creato insultando lo stesso Creatore, provocando guasti irreparabili..
Si legge nel messaggio scaturito dal Forum Europeo cattolico-ortodosso del giugno scorso tenutosi a Lisbona: “Non è più possibile dilapidare le risorse del creato, inquinare l’ambiente in cui viviamo come stiamo facendo. La vocazione dell’uomo è di essere il custode e non il predatore del creato. Oggi si deve essere consapevoli del debito che abbiamo verso le generazioni future alle quali non dobbiamo trasmettere un ambiente degradato e invivibile“. Ecco la sollecitazione per una giornata di riflessione e responsabilizzazione che deve essere di impegno reale.
Il Consesso Episcopale italiano rivolge a tutti un accorato appello: “Educare alla Custodia del Creato per curare le ferite della terra “. Dobbiamo riconoscere che sono veramente tante.
La nostra Diocesi si è riunita il 9 settembre scorso — 2° anniversario dei luttuosi fatti di Atrani del 2010 dove perse la vita la giovane Francesca Mansi- per riflettere e sensibilizzare ognuno cercando di correre ai ripari e comportarci, una volta per tutte, seriamente da cristiani.
L’appuntamento per l’incontro è stato fissato in Cava de’ Tirreni , all’Eremo di San Martino, nella Parrocchia di Santa Maria del Rovo.
Sul colle che domina la città metelliana, raggiunto con qualche sforzo, (circa 200 metri di dislivello) S.E. Mons. Arcivescovo Orazio Soricelli ha presieduto un momento di preghiera e non ha mancato di invitare i convenuti a ” lasciarsi conquistare dalla bellezza del posto, sentimento da trasferire nella vita quotidiana” Il bello produce gioia.
E’ seguito un intervento del Direttore della Caritas Diocesana su: “L’acqua diritto – dovere da tutelare“.
Alle parrocchie viene lanciata la proposta di attenzione e riscoperta della simbologia racchiusa in tale prezioso bene che conduca i cristiani, con lo sguardo di Francesco, a riscoprire e proteggere ‘sorella acqua ‘…
Il direttore dell’Ufficio per la Salvaguardia del Creato ha invitato i presenti ( bisogna purtroppo segnalare la totale assenza di partecipanti della zona costiera) ad impegnarsi per nuovi stili di vita almeno iniziando a seguire una sorta di decalogo contenuto in un foglio che è stato distribuito.. La benedizione finale dell’Arcivescovo, dopo la recita del Padre Nostro, ha concluso all’imbrunire l’incontro.
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