Dio della vita, risanaci!
Nella quinta domenica del Tempo ordinario Anno B, la liturgia ci introduce un personaggio al quanto fiducioso della presenza di Dio nella vita, martoriata da tante sofferenze, ma sempre con una esperienza fiduciale nel Signore! Dal v.1 si può notare come l’autore descrive in poche righe tutta la vita dell’uomo in maniera dura e come un mercenario. Il tema principale è la precarietà dell’umanità nei confronti della vita stessa, infatti si nota anche nel v.4 come viene raffigurato nel letto preso da una forte angoscia e spera che si faccia presto l’alba per non rigirarsi nel letto senza alcun motivo.
Soprattutto nel v.6 Giobbe viene paragonato ad un tessitore che toglie dal telaio il tessuto avendo terminato il filo che indica a quanto pare alla speranza. A conclusione della prima lettura, Giobbe indica la sua vita anche come un soffio, rimandando al soffio vitale di Dio nella creazione, quindi a riguardo il soffio non indica una brevità e quindi un qualcosa di negativo, ma indica una positività cioè che il soffio è vita.
Nella seconda lettura invece, la prima lettera di Paolo ai Corinzi 9,16-19.22-23; infatti per Paolo è necessario annunciare il Vangelo di Cristo perché grande è la ricompensa, non in un guadagno monetario,ma è un guadagno verso coloro che si possono e devono salvarsi nell’ascolto della Parola. Perciò egli dice: “Guai a me se non annunciassi il Vangelo”, prosegue la sua lettera con dei passaggi al quanto retorici, infatti lui è maestro della retorica. Prosegue nei vv.22-23; “Mi sono fatto debole per i deboli…” induce al pensiero verso coloro che sono deboli nel corpo e nello spirito, vuole essere vicino a coloro che richiedono un aiuto alla piena comprensione sia fisico che spirituale del Vangelo. Tutto egli fa per il Vangelo e per la salvezza di tutti.
La pericope marciana 1,29-39; in questo brano si parla della figura di Gesù che guarisce, una sorte di “guaritore”, infatti si reca nella casa di Simon Pietro dove la suocera è affetta da febbre, Lui gli da la mano destra ed ella guarisce e lo serve. Poi esce la mattina presto per pregare e i suoi discepoli con Simon Pietro a capo lo cercano poiché, molti lo cercano perché vogliono esser guariti da Lui, sia fisicamente che spiritualmente, tanto da scacciare anche demoni da chi gli veniva presentato dinanzi.
In conclusione questa domenica la Parola di Dio ci vuol far riflettere sulla indigenza umana, tra pochi giorni celebreremo la giornata mondiale del malato, il richiamo è chiaro, rimanere vicino a chi è solo ed abbandonato, perché in chi soffre riscopriamo Dio e noi stessi! Buona domenica a tutti!
Letto 7663 volte
0 commenti