“Educare alla vita buona del Vangelo” con lo sport e nello sport.
Ad Amalfi il 18 ottobre 2014, la Conferenza Episcopale Campana ha chiamato a raccolta i responsabili diocesano del settore per riflettere e confrontarsi sul valore educativo dello sport.
Dopo i saluti del Sindaco di Amalfi, del presidente del CSI Campania, dell’incaricato regionale dell’Anspi e del messaggio del Card. Crescenzio Sepe, l’intervento di Mons. Mario Lusek, direttore dell’ufficio nazionale CEI per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, che ha presentato una relazione sullo sport come grande risorsa educativa. L’intervento del direttore nazionale ha sottolineato le sfide a cui sono sottoposti gli atleti e gli educatori dello sport. La Chiesa ha sempre guardato con simpatia il mondo dello Sport, nonostante le ambiguità del nostro tempo. mons Lusek ha poi invitato i convegnisti a superare tre “crepe”: il verbalismo, l’estetismo e il moralismo. Ha poi concluso con una citazione di una poesia di Alda Merini.
Ha preso poi la parola il dott. Edio Costantini presidente della fondazione “Giovanni Paolo II” per lo sport parlando della formazione degli educatori sportivi. Il mondo cattolico ha il dovere di formare una classe di educatori eccellenti che siano coerenti nella loro testimonianza di vita, ha poi presentato cinque azioni di un educatore sportivo: accogliere, orientare, allenare, accompagnare, dare speranza. Risvegliare la passione educativa è una urgenza a cui la Chiesa è chiamata e formarli secondo tre direttive: pensiero, parola e azione. Ha concluso dicendo che educare è un atto d’amore che ogni educatore deve sempre tener presente, con S. Caterina da Siena ha spronato i presenti con queste parole: Se sarete ciò che dovete essere metterete fuoco in tutto il mondo.
Il dott. Carlo Mornati, campione di canottaggio e vice segretario del CONI, è intervenuto sull’alleanza educativa tra famiglia, parrocchia, oratorio e scuola. Presentando la sua esperienza di vita e sportiva ha sottolineato che lo sport non si insegna ma si impara sul campo. Per fare una alleanza educativa, tra le varie agenzie educative, occorre avere delle armi una di queste è lo sport che accomuna tanti e riesce a comunicare quei valori importanti per la vita. Praticare sport significa abituarsi a vivere delle regole, abituarsi ad affrontare la sconfitta.
La prof. De Angelis Raffaella, docente di educazione fisica preso gli istituti superiori Amalfitani, ha coniugato scuola e sport. Con la sua presentazione delle origini dello sport, dalle culture più antiche a quella attuali, ha affermato che lo Sport, come la musica, è un linguaggio universale coinvolge tutti anche chi non lo pratica attivamente ed è indispensabile per formare cittadini civili. Ha sottolineato le deficienze della scuola italiana verso lo sport e in modo particolare le carenze della situazione Amalfitana delle scuole superiori. Rivolgendosi ai giovani studenti presenti ha citato un brano di Papa Francesco: mettetevi in gioco nella vita come nello sport, non accontentatevi della mediocrità andate avanti con coraggio cercando la vittoria sempre.
L’Avv. Paolo Trapanese, atleta olimpionico e presidente del FIN regione Campania, ha presentato il ruolo delle istituzioni nello sport. L’Importanza di coordinare su un territorio le iniziative per lo sport e’ fondamentale, necessaria la relazione tra lo stato, la scuola, la Chiesa. Tutto ciò emerge da una esperienza già sperimentata nel territorio di Napoli.
Sono poi intervenuti alcuni testimoni-sportivi: Raffaele Avagliano ( atleta e allenatore olimpico ), Vincenzo Allocco ( tecnico della nazionale nuoto Parolinpico ), Davide Rummolo ( medaglia di bronzo olimpica e allenatore del circolo canottieri di Napoli ).Presente in sala l’olimpionica Ambra Esposito oro olimpico in Cina nel nuoto.
Avagliano testimonia che grazie alla famiglia, alla scuola e alla Chiesa è entrato nel mondo dello sport giungendo a ottimi risultati e oggi porta avanti la sua passione che è anche il suo lavoro. Allena la squadra della Canottieri Napoli attraverso dei programmi ha raggiunto risultati eccellenti.
Allocco, condivide con i presenti la possibilità di offrire un giudizio tecnico come allenatore a Papa Francesco perché fa entrare in campo tutti certamente non avrà futuro ma raggiungerà il suo obiettivo nel far partecipare ciascuno. Ecco la citazione di Papa Francesco: “Da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa, ma a venire in attacco, a giocare insieme la nostra partita che è quella del Vangelo. Mi raccomando che tutti giochino, non solo i più bravi ma tutti, con i pregi e i difetti che uno ha, anzi privilegiando i più svantaggiati come faceva Gesù”.
Rummolo ha percorso due strade sport e studio, lo sport soprattutto gli ha dato l’opportunità di trasmettere i valori della vita ai più giovani. Ha lanciato a tutti una provocazione: facciamo dei progetti per educare i professori ai valori dello sport.
Don. Rosario Accardo delegato sport della diocesi di Napoli, poiché impegnato, ha inviato in sua vece don Salvatore Fratellanza che ha presentato due progetti umo per lo sport e uno per il tempo libero. Per lo sport andare in strada dove giocano i ragazzi e coinvolgerli per un torneo da svolgere attraverso le strutture parrocchiali e oratoriali. Sono stati coinvolti 2300 ragazzi e con loro allenatori e educatori. Positivo il fatto che i ragazzi sono stati sottoposti ad una visita medica prima di praticare sport e in qualche caso sono emersi anche patologie gravi e si è potuto intervenire per salvare la salute dei ragazzi. Altra esperienza sette bande musicali nelle parrocchie finanziate dalla Regione Campania.
Mons. Soricelli, Arcivescovo di Amalfi e delegato CEC per la pastorale del Turismo, tempo libero e Sport, ha concluso il convegno con i ringraziamenti ed una sintesi del convegno
Ha coordinato il convegno la dott.ssa Antonietta Falcone, delegata CEC per la pastorale del Turismo, tempo libero e sport. La segreteria è stata curata da Enzo Alfieri.
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