I Mercoledì del Carmine
di Enzo Cretella
Ad Amalfi, nella chiesa di S. Maria del Pino in Via Maestra dei Villaggi, nel giorno di Mercoledì in Albis della prima settimana di Pasqua, è tradizione iniziare i “Mercoledì del Carmine” che terminano con la solennità liturgica del 16 Luglio.
Questa pia pratica devozionale, in realtà, è nata a Napoli nella Basilica del Carmine Maggiore ed è legata ad un fatto storico avvenuto in occasione del Giubileo del 1500.
Il 7 aprile di quell’anno, la Sacra Icona della Vergine del Carmelo, detta “la Bruna”, venne portata in pellegrinaggio a Roma e venerata nella Basilica di S. Pietro da Papa Alessandro VI e, nelle Basiliche Maggiori, da tutto il popolo romano. Si era infatti sparsa la notizia che la Madonna, lungo il cammino e sostando nelle varie città, aveva operato molti miracoli.
Al suo ritorno a Napoli l’Immagine, accolta in trionfo dal clero, dai Carmelitani e dal popolo, fu sistemata sull’altare maggiore, continuando dal suo trono ad elargire celesti favori. Pertanto il re di Napoli Federico II d’Aragona ordinò che venissero trasportati dalle varie parti del regno al Santuario del Carmine tutti gli infermi più gravi, che furono disposti lungo i due lati della chiesa su appositi palchi.
Giunti i Sovrani, il quadro della Madonna fu scoperto del suo velo e si diedero inizio alle preghiere. Dopo poco, come riferiscono gli storici del tempo, si videro diffondersi dal cielo due raggi luminosi che, posatisi prima sull’Icona, si riverberarono come un fascio di luce sulla duplice fila degli infermi.
Proprio in quel momento avvenne lo strepitoso prodigio: tutti i malati si sentirono completamente guariti. Era mercoledì 24 giugno 1500 e, per questo motivo, da più di cinquecento anni, il mercoledì è rimasto il giorno che la devozione popolare dedica a Maria Santissima invocata con il titolo del Monte Carmelo.
Il Mercoledì in Albis, nella chiesetta del Pino, è consuetudine celebrare anche il Patrocinio della Madonna per un evento prodigioso avvenuto durante la seconda guerra mondiale e precisamente il 28 aprile 1943.
Un aereo sganciò un ordigno che, senza scoppiare, rimase impigliato tra i rami di un grosso carrubo (nella foto allegata, sulla sinistra si intravede l’albero, sradicato negli anni sessanta).
I fedeli, che come sempre invocarono la Madonna gridando “Mamm rò Carmine”, riconobbero ancora una volta il segno tangibile della sua protezione e da allora, il Parroco del tempo Don Francesco Lucibelli, ogni anno celebrava una Santa Messa di ringraziamento per il Patrocinio che la Vergine del Carmelo aveva spiegato sul rione.
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