Il festival degli stereotipi e dei luoghi comuni
Mai, come in questi giorni, abbiamo assistito allo sproloquio delle parole che danno fiato ai tromboni che usano la testa solo per metterci il cappello.
Durante i giorni della crisi greca, tutti politici e non, si sono impegnati a mostrare il lato peggiore della natura umana, con un repertorio di luoghi comuni e stereotipi innalzando a dato di fatto la parodia delle maschere nazionali come nelle più bieche barzellette.
Al posto di “c’era un tedesco, un italiano e un francese…” ecco gli insulti, gratuiti e senza senso: “I Tedeschi imperialisti e perfidi, gli Italiani voltagabbana, Francesi arroganti, Greci fannulloni e pronti a truccare le carte, Spagnoli boriosi, senza dimenticare gli algidi popoli nordici come persone senza cuore“.
Qualche giorno fa in due città si è scatenata una vera e propria guerriglia tra le forze dell’ordine ed i residenti, con feriti, per il solo fatto che alcune strutture dovevano ospitare una decina di migranti.
Pioggia di insulti come rivolte alle persone di colore ingiustamente accusata di essere”… portatori di malattie e violenti.”
Mi chiedo ma dove stiamo andando?
Il politico di turno arrabbiato e scomposto spara ad alzo zero su questi derelitti che lasciano le proprie terre scenari di guerre e di carestie, per sperare in un futuro migliore.
Una bambina di appena dieci anni trova la morte su una di queste trappole, perché lo scafista, senza scrupoli, butta a mare lo zaino che conteneva l’insulina per alleggerire il carico.
C’è, però, l’altra faccia della medaglia, ed è bene sottolinearlo, due Napoletani trovano sul lungomare di Amalfi uno zaino, lo portano al Comando dei vigili che, prontamente lo restituiscono al proprietario. Eppure quanti luoghi comuni sui Napoletani:”mariuoli“, “camorristi” e via dicendo. Conosco persone che non vanno a Napoli per paura di essere derubati.
Siamo seri!
Prima di parlare, stiamo attenti a quel che diciamo e non facciamo che “pochi cattivi” rovinino la stragrande maggioranza di gente perbene che, per prima si sente offesa da questi fastidiosi luoghi comuni.
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