Il Papa a Caserta: “Terra dei fuochi, terribile sfregio”
In occasione della festa patronale, Papa Francesco si è recato a Caserta, dove ha celebrato la messa dinanzi ad una sconfinata platea di fedeli, riunitasi nella piazza antistante la Reggia.
Prima di giungere a destinazione, Bergoglio, sorvolando le zone funestate dallo sversamento dei rifiuti tossici, con animo addolorato, ha commentato: “E’ terribile che una terra così bella sia rovinata da fenomeni come questi, di non rispetto dell’ambiente e di violazione”. Ed è in questa stessa terra, così ingiustamente flagellata dalla stolta violenza dell’uomo, che il Santo Padre ha voluto portare il suo messaggio di speranza.
Durante l’omelia, infatti, riprendendo il tema, il Papa ha affermato: “Chi diventa amico di Dio, ama i fratelli, si impegna a salvaguardare la loro vita e la loro salute anche rispettando l’ambiente e la natura.” “So che voi soffrite per queste cose,” – ha proseguito – “quando sono arrivato uno di voi mi ha detto: ‘Padre ci dia la speranza’. Io non posso darvi la speranza, ma posso dirvi che questa c’è dove c’è Gesù”.
Inoltre, con riferimento alla questione delle sospettate infiltrazioni mafiose legate alla festa patronale, il Pontefice, con un deciso ammonimento, ha asserito: “Desidero incoraggiarvi tutti a vivere la festa patronale libera da ogni condizionamento, espressione pura della fede di un popolo.” E, continuando nella viva esortazione, ha aggiunto: “Dare il primato a Dio significa avere il coraggio di dire no al male, alla violenza, alle sopraffazioni, per vivere una vita di servizio agli altri e in favore della legalità e del bene comune”.
Infine, il Papa ha concluso la funzione con quella frase di incoraggiamento che, forse, più di altre, ha lasciato un segno tangibile nel cuore dei fedeli: “Abbiate speranza! Non lasciatevi rubare la speranza!” E, nell’abbraccio corale della folla, si è così consumato un momento di emozione indelebile, nell’auspicio silenzioso e, al tempo stesso, assordante che da questo seme di coraggio possa spuntare quanto prima il frutto di una realtà più sana, più vigorosa e più serena.
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