Il Papa in Terra Santa: Dio converta i violenti
E’ la quarta volta che un Papa si reca in Terra Santa. Cinquant’anni fa toccò a Paolo VI, oggi è la volta di Francesco.
La prima tappa è stata Amman, capitale della Giordania, dove Bergoglio è stato accolto dalla famiglia reale e dove ha celebrato una messa solenne. Durante la stessa, il Santo Padre ha invocato la pace in Siria e la serena risoluzione delle questioni generatrici di scontri cruenti.
“Dio converta i violenti e coloro che hanno progetti di guerra, coloro che fabbricano e vendono le armi e rafforzi i cuori e le menti degli operatori di pace e li ricompensi con la sua benedizione”, ha asserito con forza il Papa alla fine del suo discorso ai profughi siriani e ai giovani disabili.
E, proseguendo, ha lanciato il suo messaggio di pace: “Si abbandoni da parte di tutti la pretesa di lasciare alle armi la soluzione dei problemi e si ritorni alla via del negoziato”. Il Papa ha poi fatto appello “alla comunità internazionale perché non lasci sola la Giordania nel far fronte all’emergenza umanitaria derivante dall’arrivo sul suo territorio di un numero così elevato di profughi, ma continui e incrementi la sua azione di sostegno e di aiuto”.
Di qui, una lectio magistralis sul modo di intendere la pace: “la pace non si può comperare” – ha chiarito il Pontefice – “essa è un dono da ricercare pazientemente e costruire artigianalmente mediante piccoli e grandi gesti che coinvolgono la nostra vita quotidiana”. Il progetto della sua realizzazione “si consolida se riconosciamo che tutti abbiamo lo stesso sangue e facciamo parte del genere umano”.
Papa Francesco ha ricordato, infine, in più momenti della sua prima visita, l’importanza della libertà religiosa, da qualificarsi in termini di diritto universale, e il ruolo fondamentale svolto dal dialogo interreligioso, in un’ottica protesa al reciproco rispetto e ad un’armonia di convivenza.
In Terra Santa, dunque, il Papa si è reso testimone di pace, veicolando un messaggio di speranza e trasmettendo il valore della concordia tra i popoli. Nei prossimi giorni è atteso in Palestina e in Israele, mete significative di un pellegrinaggio che già si inscrive nella Storia.
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