Il Papa in Turchia: un viaggio storico

di - del 1 Dicembre 2014 © diritti riservati
Papa Francesco in Turchia

Papa Francesco in Turchia

Si conclude, nel giorno di Sant’Andrea, lo storico viaggio di Papa Francesco in Turchia, proiettato nel segno di quell’unione interreligiosa in più occasioni voluta e ricercata.

Dopo una serie di momenti di notevole spessore politico e spirituale e all’esito della toccante visita alla Moschea Blu, il Santo Padre ha incontrato il Patriarca ecumenico, Bartolomeo I. I due hanno pregato insieme e, con l’animo avvinto dal medesimo anelito, hanno espresso il comune intento di pacificazione tra mondi diversi ma non irrimediabilmente distanti.

Al termine dell’incontro, Francesco e Bartolomeo I, esternando una dichiarazione congiunta, hanno manifestato la profonda “preoccupazione per la situazione in Iraq, in Siria e in tutto il Medio Oriente” e la stessa “volontà di promuovere la risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo e la riconciliazione”.

“Riconoscendo gli sforzi già fatti per offrire assistenza alla regione”, il Pontefice ed il Patriarca si sono affidati “a tutti coloro che hanno la responsabilità del destino dei popoli affinchè intensifichino il loro impegno per le comunità che soffrono e consentano loro, comprese quelle cristiane, di rimanere nella loro terra natia.” E, proseguendo il discorso, hanno affermato: “Non possiamo rassegnarci a un Medio Oriente senza i cristiani, che lì hanno professato il nome di Gesù per duemila anni. Molti nostri fratelli e sorelle sono perseguitati e sono stati costretti con la violenza a lasciare le loro case. (…) E tutto questo tragicamente, incontra l’indifferenza di molti”.

Infine, i due hanno rappresentato “la sincera e ferma intenzione, in obbedienza alla volontà del Signore Gesù Cristo, di intensificare gli sforzi per la promozione della piena unità tra tutti i cristiani e soprattutto tra cattolici e ortodossi.” L’auspicio condiviso è diretto a “sostenere il dialogo teologico promosso dalla Commissione Mista Internazionale, che, istituita esattamente trentacinque anni fa dal Patriarca Ecumenico Dimitrios e da Papa Giovanni Paolo II, sta trattando attualmente le questioni più difficili che hanno segnato la storia della nostra divisione e che richiedono uno studio attento e approfondito”.

Una tappa importante, dunque, nell’ardua missione pontificia di Bergoglio, che tenta, ancora una volta, la ricomposizione dei pezzi di un mosaico difficile, mostrando ad un mondo in crisi quanto forte possa essere il desiderio di concordia e di pace.

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Info Enza Schiavi

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