Il viandante, prospettive… da lontano

Con questo primo scritto inauguriamo una nuova rubrica, “Il viandante, prospettive… da lontano”, del giovane amalfitano, Andrea Cataldi, classe 1978, che dal 2010 insegna stabilmente presso la Scuola Media Statale “Faustini-Frank” di Piacenza.

Andrea è appassionato di letteratura moderna e contemporanea, teatro e cinema, scrive poesie, racconti e testi per il teatro fin da giovane età. Ci regalerà di tanto dei pensieri o divagazioni mentali, come le definisce lui… e allora:

Pensiero (o divagazione mentale) n.1

Un’immagine ricordo in un pomeriggio uggioso, alla ricerca di ricordi sfilacciati: un bimbo di non più di tre anni passeggia con la sua mamma, ma qualche passo indietro, libero di scoprire cose nuove. Il bimbo ha al suo fianco un cagnetto; i due compagni si guardano curiosi poi, il primo, senza motivo, o per uno suo strano gioco illogico e infantile, schiaffeggia l’altro sul musetto umido.

La mamma del bimbo si volta appena in tempo per vedere quella brutta sconvenienza e subito rimbrotta il discolo: “Perché lo fai?!”
Il bimbo la fissa attonito, inconsapevole, senza la coscienza di chi sa che ad ogni azione, anche la più semplice, tiene passo una motivazione, e resta a guardarla mentre lei riprende a camminare punendolo col suo silenzio. Ora anche il bimbo riprende a camminare, col capo chino ma sempre con il suo amico accanto che, come niente, ancora gli scodinzola la sua amicizia, perché è solo un cane e il rancore nel suo cuore non ha spazio.
Il bimbo però ha altro a cui pensare, deve farsi perdonare; e così bada bene di calcare con le suole le stesse orme che lascia la sua mamma lungo la strada. Così vanno avanti per un po’, ma poi è la mamma a fare il primo passo, si volta e chiede un abbraccio, la lingua preferita dai bambini.
“Tutto è passato” , questo sembra dire la codina festante del cucciolo al padroncino ancora ignaro della vita.

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