Inviati per amore
Cari fratelli, la liturgia della Parola di Dio in questa domenica 15ª del Tempo Ordinario, in maniera semplice e diretta soprattutto nel Vangelo, Marco ci vuol mettere d’avanti una figura cioè del discepolo che, viene mandato come testimone credibile insieme ad un altro che possiamo essere anche noi a portare, la buona novella del Vangelo fino all’estremità della terra.
In tutto senza due tuniche, che bisaccia e ne altro che, ci possa appesantire il cammino, ma soltanto sandali e bastone che, dona appoggio e forza davanti alle difficoltà ed i sandali che, ci evitano di sentire dolori durante il cammino insidioso di sassi o pietra appuntiate che possono provare ferite insopportabili e dolorose, esse lo possiamo accostare alle nostre fragilità. Nel predicare il discepolo o l’invisto deve necessariamente esser colui che non annuncia se stesso, ma è colui che annuncia un nuovo linguaggio, quello dell’amore. Recatosi in qualche casa o piccola comunità, tramite il saluto della pace egli, potrà donarla a chi è in relazione con Dio, senza remore nei confronti del fratello, poiché quella pace non ritorni a colui che, l’ha annunciata.
Come anche nelle altre letture (Am 7,12-15; Sal 84; Ef 1,3-14), il perno centrale è la predestinazione verso un futuro, una completezza come creature in Dio Padre creatore, Figlio Redentore e Spirito Santo che è amore. l’augurio che voglio fare è quello, di essere sempre annunciatori della Parola che salva, in un amore sponsale in tutta la Trinità e che la pace inondi il mondo troppo lacerato da lutti e sofferenze per un futuro non di amore utopico, ma di un amore forte e profondo da poter donare a tutti.
Buona domenica fratelli!
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