La chioccia ed i pulcini
La chioccia ed i pulcini
di don Antonio Landi
Dal Vangelo secondo Luca
In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».
Gesù è divenuto un personaggio scomodo, al punto che anche Erode è preoccupato della sua popolarità e vuole eliminarlo perché rappresenta una minaccia per il suo territorio. Il Cristo non ha paura: sfida l’arroganza di Erode, definendolo come una volpe, vale a dire un animale immondo. Egli deve portare a termine la sua missione di contrasto al diavolo e la sua vittoria sarà definitiva dopo il terzo giorno della risurrezione. L’immagine della chioccia che si prende cura dei pulcini esprime la tenerezza con la quale Gesù si è posto nei confronti del popolo d’Israele. Il tempio di Gerusalemme, luogo dell’incontro con Dio sulla terra, sarà devastato dalla furia dei romani; sarà Gesù, umiliato e ucciso dagli uomini, a essere riconosciuto come colui che viene nel nome del Signore, segno della presenza premurosa di Dio in mezzo agli uomini.
Dio vi benedica!
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