La politica deve unire
Desidero anzitutto complimentarmi con la lista vincente di questa tornata elettorale ad Amalfi per il rinnovo del Consiglio comunale e del Sindaco. Pertanto porgo al Dottor Daniele Milano ed alla nuova compagine amministrativa della mia città i migliori auguri per un lavoro proficuo, una amministrazione efficiente del paese e, soprattutto, una serena gestione dei rapporti sociali, interpersonali, professionali con tutti i cittadini, sotto l’egida di una sana consapevolezza sulla importanza del necessario apporto di tutti al fine di raggiungere realmente, quanto più possibile, il progresso economico, politico ma, soprattutto, sociale della città.
Un saluto cordiale va anche ai membri delle altre liste che hanno partecipato alla competizione, ai quali rivolgo il più sentito invito ad una gestione del proprio ruolo nelle forme di una intelligente ed opportuna collaborazione. Ho voluto dare a questo breve augurio il titolo “La politica deve unire” perché credo fermamente in questa visione di amministrazione di un paese e sento altrettanto fortemente il bisogno di un messaggio in tal senso da rivolgere a tutti, insieme all’invito a voler considerare questa interessante attività sociale nella cornice che le è propria, conforme alla sua radice etimologica: polis = vita della città.
Per dedicarsi ad una città bisogna conoscerla, rapportarsi con tutti i suoi abitanti, coglierne le esigenze e le aspettative, quelle di tutti, nessuno escluso: diversamente l’impegno politico, diretto ad un gruppo e non alla città, sarebbe svilito della sua naturale essenza. In questa ottica dobbiamo considerare la politica come un percorso di vita nel quale si rende necessario un lasso di tempo per la conoscenza reciproca e la condivisione di un progetto. Vuole essere questo il mio sommesso invito e non solo alle forze politiche attualmente in campo ma a tutti i cittadini che abbiano voglia di vivere veramente la città: bisogna lavorare ed impegnarsi nel tempo (da subito) per creare all’interno dei gruppi, in tutti i settori della vita sociale, fiducia, confidenza e, quel che maggiormente preme, AFFIDABILITÀ, in modo da formare alleanze vere poiché la mia esperienza di vita mi ha potuto insegnare che una vera alleanza non può essere fatta express, che le alleanze dell’ultima ora non sono vere alleanze in quanto di queste mancherebbe la vera natura: la condivisione non solo di programmi e progetti (che a volte purtroppo mutano girando pagina) ma quella delle idee, della sensibilità e dei valori. Questo pensiero, che ho espresso più volte fino alla noia ad amici .conoscenti ed a tutti i clienti del mio studio, pazienti ascoltatori, avrei voluto più compiutamente illustrare, ma la mia breve partecipazione, ridotta a pochi giorni per i miei attuali impegni lavorativi e familiari altrove, non me lo ha consentito. Chi pretende di volere tutto e subito, poi cede anche su tutto e subito.
Condivido l’opinione di chi afferma che bisogna sempre affrontare i problemi del presente guardando al futuro e volgendo un occhio al passato, alle proprie radici, alla esperienza d’altri dalla quale trarre quel che potrebbe essere meglio, che bisogna cercare sempre con umiltà (che non è sinonimo di debolezza, anzi) la verità nelle cose, la loro vera sostanza (e non i piccoli interessi del momento) da poter trasmettere con il proprio operato politico a tutti indistintamente. E’ così che si cresce: continuando a concimare i semi e coltivare le piante ancora esistenti: diversamente , una pianta senza radici difficilmente produrrà frutti.
Siamo nell’era delle più avanzate tecnologie e dei più sofisticati programmi di informatizzazione, ma niente e nessuno potrà sostituire quel complesso cosmo di sentimenti, di ingegno, di inventiva, di volontà e di impegno propri dell’uomo e della sua natura. In questa ottica bisognerà aiutare le persone più semplici, quelle che per eventi della vita sono meno fortunate ed anche quelle che, in mala fede o in mancanza di particolare preparazione in altri settori, pensano alla politica come all’unico strumento di gestione pratica della propria vita, a capire e a condividere la opportunità sociale di programmi e progetti da raggiungere insieme, ad uscire dal proprio piccolo ego per dimostrare di essere al passo, saper crescere cercando di superare la propria statura.
Bisogna almeno tentare. Avrei ancora da dire tanto e su tante cose ma non voglio ammantare di noia quello che vuol essere un semplice messaggio di auguri; posso solo dire mi impegnerò a continuare nel mio apporto per questa rubrica (che chiameremo agorà) cercando di offrire ai miei concittadini, che paradossalmente la mia momentanea lontananza mi fa sentire più vicini, quel poco che possiedo e quel che la mia esperienza mi consente. Nel frattempo abbraccio tutti ed auguro a tutti buon lavoro.
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