La Sala Macchine: “Noi, il fosso ed il giuramento sul pistone”
Diario di viaggio di un navigante amalfitano
di Salvatore Barra
Msc Kalina 30 Agosto 2015 in Navigazione da Salalah a Singapore
Tutte le navi, eccezion fatta per i velieri, hanno una sala macchine. Eppure la sala macchine non appare quasi mai nei depliant delle navi da crociera e spesso è ignorata dai non addetti ai lavori. Insomma si fa fatica ad immaginare una struttura così possente, nascosta nel ventre della nave.
In effetti, la sala macchine è simile ad una caverna grandissima, oscura, tenebrosa e dal rumore infernale: pensate che quando qualcuno di bordo deve scendere in sala macchine, dice che: deve andare giù… nel fosso.
La sala macchine è il cuore della nave: qui si trovano il motore per la propulsione; i generatori di corrente; i depuratori della nafta; il desalinatore; l’asse dell’elica; le pompe combustibili; le pompe della zavorra; i condizionatori d’aria; l’officina meccanica e molto altro ancora.
La maggior parte di questi macchinari è azionato elettronicamente, per mezzo di computer opportunamente posizionati sulla consolle della “Engine Control Room”: la centrale macchina.
A dire il vero, i computer collegati in rete, sono posizionati anche nella centrale del carico (di cui parlerò in un altro articolo), sul ponte di comando e nella cabina del Direttore di Macchina. Da queste tre postazioni è possibile eseguire le medesime operazioni dei computer posizionati in centrale macchina.
Adiacente alla sala macchine, divisa dalla paratia stagna poppiera, c’è il locale agghiaccio timone, in cui sono posizionate le enormi pompe idrauliche che manovrano la barra del timone.
Il timone della Msc Kalina ha una superficie di circa 120 metri quadrati e le forze esercitate su di esso, durante la navigazione alla massima velocità, sono incredibilmente grandi.
La nostra sala macchine, (il fosso) è compresa tra due paratie stagne distanti tra loro di circa 24 metri, larghe 50 metri circa e di altezza dal pagliolo, (il punto più basso della nave fino alla ciminiera), di 56,5 metri.
Il motore a 12 cilindri e capace di generare una potenza massima di 98300 cavalli a 104 giri dell’elica per minuto, sviluppando una velocità di oltre 25 nodi e con consumi di nafta che superano le 260 tonnellate al giorno.
L’elica della Msc Kalina è di bronzo, pesa circa 100 tonnellate ed ha sei pale con un diametro estremo, da pala a pala, di 9.1 metri.
A bordo siamo dotati di quattro generatori di corrente a 3500KW di potenza più un quinto, il generatore di emergenza da 500 Kw, collocato in un’altra parte della nave. La corrente prodotta dai generatori è di 240 Volts; 450 Volts e 6600Volts, quest’ultima necessaria per azionare il motore delle due eliche direzionali di prua. La corrente continua da 24 Volts è fornita dalle batterie.
Potrei continuare nella descrizione dei dati tecnici, ma credo di aver ben reso l’idea di una sala macchine.
Il personale di macchina, usando una frase che soleva ripetere un vecchio Comandante, è competente su “tutto quello che si muove sulla nave”. Per il suo funzionamento dei 25 uomini di equipaggio, 10 sono macchinisti, così suddivisi: Direttore di Macchine; quattro Ufficiali macchinisti; due Ufficiali Elettricisti; un Operaio Meccanico e due Ingrassatori.
Tranne i due Ingrassatori, sono tutti tecnici Ufficiali e l’operaio un Sottufficiale. Su di una nave ce ne sono di cose che “si muovono”, basti pensare ai grandi verricelli salpancora, ai verricelli di tonneggio, ai volantini degli idranti, ai passacavi, alle antenne dei Radar, all’ascensore… a tutte le linee idrauliche e a quelle elettriche, la gestione delle toilette e relative tubazioni.
Sulla nave ci sono ventidue compartimenti di zavorra dalla capacità complessiva di 47700 tonnellate di acqua. La zavorra è un’altra componente importantissima, serve a bilanciare la nave. Due depositi di acqua dolce per complessivi 505 tonnellate. Mentre la capacità complessiva della Nafta (il serbatoio) e di 12600 tonnellate (12.600.000 litri!).
Il ruolo dei macchinisti di bordo è importantissimo. Gerarchicamente il Direttore di Macchina viene subito dopo il Comandante, poco avanti al Primo Ufficiale di Coperta (mentre nella marineria Inglese i due gradi sono equiparati dopo il Comandante). A bordo le due sezioni principali dell’equipaggio sono Coperta e Macchina, le stesse previste dall’Istituto Tecnico Nautico, che però si chiamano “sezione Capitani” e “Sezione Macchinisti”.
Tra le due sezioni vi è sempre stata un’antica rivalità nata dai banchi di scuola di tutto il mondo ed a quanto pare non è solo un problema della marineria italiana.
Tra le due sezioni vi sono sempre tanti pregiudizi, che si presentano sistematicamente nei casi di problemi tecnici che coinvolgono la sicurezza della nave o fattori commerciali.
Ad esempio, la rottura parziale di un cilindro, causa uno stop forzato alla nave e quindi un ritardo sull’ora di arrivo prestabilita e alle operazioni commerciali in porto, essendo i portuali già “assoldati“. In questi casi, anche se sono incidenti di percorso che possono accadere, sarà il Comandante, responsabile della spedizione, a fornire spiegazioni all’Armatore per il danno arrecato.
Scherzosamente noi diciamo dei Macchinisti che quando imbarcano su di una nave “fanno il Giuramento sul Pistone” nel quale si afferma che tutto quello che succede in macchina (nel fosso) deve rimanere nel perimetro della macchina, inclusi problemi ed eventuali litigi o discussioni. Generalmente, i Macchinisti pensano di noi della Coperta che… non lavoriamo, in quanto i nostri compiti sono da loro considerati, molto teorici e poco manuali.
In conclusione, cosa dire! Come in tutte le relazioni, esse dipendono sempre dagli uomini e dai loro atteggiamenti. Personalmente, nella mia carriera non ho mai avuto problemi né con i Direttori di Macchina, né con altro personale, in quanto ho sempre basato i rapporti sulla fermezza ed il rispetto reciproco, pronto e disponibile ad ogni evenienza. Devo dire di essere stato sempre ricambiato alla grande.
Un paio di giorni fa ho visitato la sala macchine e l’officina. In officina ho incontrato Aniello, l’operaio Meccanico, intento a ricostruire al tornio un pezzo di motore. Quando mi ha visto ha lasciato tutto e si è messo a disposizione, con entusiasmo mi ha mostrato l’officina, gli attrezzi ed i suoi lavori.
E’ un piacere avere degli uomini così nel proprio equipaggio, meraviglioso per capacità e disponibilità e di questo ringrazio Iddio.
Siamo in navigazione da Salalah a Singapore, ci troviamo esattamente a nord delle Isole Maldive.
Previsto arrivo a Singapore per sabato 5 settembre… la navigazione continua
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