“Laudato si'”
Un grande Papa per un mondo sempre più piccolo, chiuso in nazionalismi sfrenati ed insofferente verso coloro che soffrono e fuggono.
L’enciclica “verde” del Papa vuole dare una visione diversa del mondo contemporaneo declinando stili di vita diversi e politiche alternative a quelle finora perseguite da tutti gli Stati.
Nella enciclica papale forte è la denuncia della crisi dei valori etici, ecologici ed economico-finanziari la cui base è da ricercarsi dentro di noi.
Il consumismo sfrenato ha messo in moto l’economia dei paesi ricchi, ma ha soffocato i poveri rendendoli sempre più poveri. Urge un cambiamento di rotta se non si vuole arrivare all’autodistruzione.
Ciascuno di noi deve sentirsi chiamato in causa incominciando ad adottare comportamenti corretti con un uso consapevole delle risorse del pianeta che non sono illimitate.
C’è bisogno inoltre di una governance globale che studi e risolva eticamente i problemi globali.
E’ da folli pensare di affrontare queste enormi difficoltà da soli chiudendoci in un ego limitato ed irresponsabile che sicuramente non porterà a nulla.
I commenti a caldo all’enciclica sono vari e vanno da quello positivo del Presidente Obama ad altri più scettici.
In definitiva si può affermare che l’essenza della “Laudato si‘” sta in questa frase:
“Noi non siamo Dio. La terra ci precede e ci è stata data“.
Osservazioni tratte dalle riflessioni delle conferenze episcopali di tutto il mondo, da quelle del Patriarca ortodosso Bartolomeo e da un “maestro spirituale” della tradizione islamica sufi Ali Al-Khawas. Ciò ci porta sempre di più al messaggio ecumenico di questo grande Papa che lo Spirito Santo ha voluto darci in questi tempi che, definire bui, è poco.
Pina Torre
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