Le tre traslazioni della Chiesa amalfitana
di Salvatore D’Amato
L’otto Maggio prossimo ricorrerà il DCCCVIII anniversario della Traslazione del corpo di Sant’Andrea da Costantinopoli ad Amalfi. Tale evento segnò profondamente la vita della Chiesa amalfitana che da quel momento assunse la dignità apostolica. La narratio della Traslazione è contenuta in svariati codici di alcuni dei quali si è tentato di offrire una lettura critica nel volume “Dal lago di Tiberiade al mare di Amalfi“, pubblicato nel 2008 in occasione dell’Ottavo Centenario.
Dalla cronaca della Traslazione, veniamo a conoscenza del fatto che il Cardinale Pietro Capuano oltre al prezioso tesoro del corpo dell’Apostolo, portò via di nascosto da Costantinopoli altre reliquie di Santi e oggetti sacri che lì si trovavano.
Mentre delle spoglie del nostro Apostolo conosciamo con sufficiente sicurezza le vicende amalfitane, delle altre reliquie e degli oggetti sacri abbiamo frammentarie notizie.
Quali altri resti e quali cose sacre portò con se il Capuano ad Amalfi?
Ed oggi dove si trovano?
Nell’attuale Cappella della Riconciliazione situata nella Cattedrale di Amalfi, ai due lati del coro ligneo, murate ai due lati dell’altare, esistono due epigrafi marmoree Una del 1606 che ricorda l’impresa del Capuano e un’altra in cui si parla delle “reliquias divum” che insieme al Corpo di Sant’Andrea egli aveva donato ad Amalfi. In quest’ultima si annotano, fra le altre, le reliquie di San Vitale, San Giacomo, San Basilio, San Diomede, Santa Caterina Vergine e Martire < d’Alessandria>, San Filippo, San Cosma, San Zaccaria Profeta, San Marco Evangelista, Santo Stefano Protomartire, SS.mi Innocenti, San Pancrazio , Santi Vito, Marco e Caio Martiri romani, San Biagio Vescovo e Martire, Sant’Eustachio Martire, San Porfirio, San Giovanni Crisostomo, San Teodoro Confessore, Santa Maria Maddalena, Sant’ Orsola, Sant’Eufrosina Vergine.
In verità, secondo una fonte inedita e cioè la Visita Pastorale di Mons. Majorsini del 1872. il Cardinale Pietro Capuano traslò da Costantinopoli ad Amalfi moltissime altre preziose reliquie di alcune delle quali sembra oggi essersi perduta traccia.
Già il Pansa nel 1724 nella sua Istoria dell’antica Repubblica di Amalfi, aveva pubblicato un inventario delle reliquie collocate da Giulio Bonito dentro la Cattedrale di Amalfi nel quale se ne contavano ben trecentoquattordici. Lo stesso inventario viene riportato nella soprascritta Visita di Majorsini più di un secolo dopo, ma preceduto da un’importante introduzione che qui utilizzeremo quasi integralmente per tentare di ricostruire le vicende del sacro tesoro. Scrive il redattore degli Atti di Visita del 1872 che al ritorno da Costantinopoli il Cardinale Capuano, divise le numerosissime reliquie da lui trasportate in tre porzioni: la prima, comprendente il Corpo di Sant’Andrea, fu collocata in Cattedrale; la seconda venne consegnata al Patrizio amalfitano don Giulio Bonito e da costui riposta nella … chiesa soccorsale a Comite Urso, altrimenti denominata chiesa della Madonna del Rosario fuori le porte della città. Questa porzione di reliquie rimase nella chiesa del Rosario fino agli inizi del XVII sec. allorquando Ottavio Bonito la fece trasferire nella Chiesa del SS.mo Crocifisso col permesso dell’Arcivescovo Paolo Emilio Filonardo ( 1616 -1624).
La terza porzione del prezioso tesoro proveniente da Costantinopoli, fu affidata alla Badia di San Pietro della Canonica che divenne in seguito Monastero dei Cappuccini. Quest’ultima parte di reliquie, al tempo di Mons. Miccù (1804 – 1830) venne traslata in Cattedrale e …situata di fronte, sopra l’altare della Divina Pastora volgarmente denominato Coro… Grazie ad una notizia riportata dal Pansa nella sua Istoria, possiamo affermare con ragionevole certezza che la lapide dell’attuale Cappella della Riconciliazione di cui si è scritto all’inizio del presente contributo, riporta l’elenco delle reliquias divum che facevano parte di questa terza porzione assegnata dal Capuano a San Pietro della Canonica e trasferita poi in Cattedrale.
A memoria delle tre traslazioni, la Chiesa amalfitana ancora alla fine dell’Ottocento, festeggiava tre date: il 27 Agosto (per il trasferimento delle reliquie dalla Madonna del Rosario al Crocifisso), il 15 Marzo (per il trasporto dalla Canonica alla Cattedrale) e, ovviamente, l’ 8 Maggio che è quella più importante.
Da questa breve analisi si evince, quindi, che Pietro Capuano portò con sé più di trecento reliquie ed oggetti sacri. Essi dopo alterne vicende, pervennero tutti alla chiesa Cattedrale di Amalfi ed i loro inventario è storicamente documentato fino al XIX sec. Sarebbe interessante capire cosa è giunto fino a noi di tale prezioso tesoro.
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Davide Liotti
15 Giugno 2019 at 13:15
Ottima ricostruzione storico/religiosa
suffragata da inconfutabili documenti che ne attestano l’ attendibilità. Ricerca seria e costruttiva di un patrimonio che onestamente ancora pochi conoscono l’ immane valore.
Grazie di cuore.
Salvatore
9 Ottobre 2019 at 8:59
Grazie a lei. Solo ora leggo…
Salvatore
9 Ottobre 2019 at 10:11
Grazie a lei. Solo ora leggo…