Mondiali 2014: Italia quanta amarezza
L’amarezza che mette addosso questo mondiale non ha paragoni, e non lo è per il risultato calcistico ottenuto dall’Italia, quanto per la velenosa coda di polemiche. In fondo, Una sconfitta così può starci, non è la prima volta che l’Italia esce al primo turno, seguendo la sorte di Spagna, Inghilterra e Russia.
Tuttavia, sorprende l’accanimento contro Mario Balotelli, la cui vicenda per autorevoli interlocutori rischia, addirittura, di assumere i contorni di una questione “razziale”.
Il chiacchiericcio sull’Italia che esce dal mondiale, è ripetitivo, già dalla competizione Africa 2010, fu evidente che il calcio italiano non riuscisse ad esprimere nuovi talenti.
D’altronde come si potrebbe se le squadre che si contendono lo scudetto nel campionato italiano sono formate per lo più da calciatori stranieri?
Il calcio mercato italiano fa bene ad attingere all’estero, per carità! Ma al contempo riesce difficile immaginare un ricambio a calciatori come Paolo Maldini, Fabio Cannavaro, Franco Baresi o Scirea, tanto per citarne alcuni. Una tale situazione, piuttosto che far cercare un capro espiatorio, alla debacle dei mondiali 2014, dovrebbe servire a interrogarsi.
Chiedersi come mai, nel 1982, l’allenatore della Nazionale Bearzot puntò su un certo Paolo Rossi coinvolto in una vicenda di calcio scommesse e da una lunga pausa per la squalifica, e Rossi trascinò la Nazionale alla vittoria. Bearzot, aveva guardato alle doti umane del calciatore, ed alla sua volontà di riscatto.
Cosa ci ha avrà visto Prandelli nel convocare Balotelli? Di certo, senza badare troppo al suo carattere in campo, avrà giudicato le doti di un calciatore che potesse fare la differenza e può capitare che non accada, a contrario di una condotta non impeccabile in campo che resta, come fatto arcinoto a chi segue il calcio.
Ecco perché insistere su scaramucce e nel voler scoprire “altarini”, episodi accaduti negli spogliatoi serve a poco, se non ad isolare un calciatore, raccontarsi un’altra storia di un mondiale nel quale se una squadra gioca male è colpa di un sol giocatore: ma questo non è Sport!
So che è un ragionamento difficile da accettare, ma provate a stilare una rosa di nomi da cui ripartire per l’Europeo ed i mondiali del 2018, vi accorge che la questione non è Balotelli ma tutt’altra.
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