Neknominate: il rischio corre sul web
Una delle mode più pericolose in voga tra i giovani del web, la cosiddetta “Birra alla goccia” versione italiana di un “gioco” di origini australiane.
Il Neknominate consiste nel bere alcol senza freni, sbronzarsi, filmare il tutto e lanciare la sfida in rete, ovviamente su Facebook, si è diffuso a macchia d’olio tra i giovani in Inghilterra, Irlanda, Francia e Usa, dove ha già fatto cinque vittime.
In Italia da qualche giorno rimbalza pericolosamente su tutti i social network e la sfida a chi beve di più è già diventata virale.
Come era facile immaginare, gli incidenti non hanno tardato ad arrivare e il Neknominate ha già registrato diverse vittime.
I dati assodati sono che la Neknomiante ha fatto almeno cinque vittime negli Stati Uniti, piú di dieci in Australia (la maggior parte stroncati da coma etilico) l’Inghilterra è in allarme e in Italia, anche se con maggior moderazione, si sta diffondendo, specialmente tra giovani delle scuole superiori e le matricole universitarie.
L’alternativa a questo scempio parte da un giovane, è il RakNomination, ideato da un ragazzo di Johannesburg.
Il meccanismo è lo stesso, nel senso che anche qui gli utenti postano i propri video sui social, per farli conoscere al maggior numero di persone. È la finalità che è agli antipodi: l’obiettivo stavolta è “viralizzare” la solidarietà, i piccoli gesti provenienti dagli animi generosi, attenti alla sofferenza del prossimo che sta male.
Rak è l’acronimo per Random Acts of Kindness, insomma fare una buona azione per solidarietà, secondo il motto del suo ideatore: «Scolarsi una lattina è facile, ma immaginate cosa potrebbe accadere se usassimo il potere dei social media per fare la differenza nella vita degli altri».
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