«Noi siamo dialogo»

di - del 6 Aprile 2015 © diritti riservati

strage-di-Garissa«Noi siamo dialogo» è il titolo del convegno tenutosi il 28 marzo scorso, alla Mostra d’Oltremare di Napoli, anticipazione della prima mondiale di «Campus», il nuovo Musical del Gen Rosso.

L’impegno del Gen Rosso è da sempre quello di trasmettere messaggi ispirati alla solidarietà, al rispetto reciproco, al dialogo fraterno, al valore di un’accoglienza totale e disinteressata, in grado di guardare oltre le differenze religiose, sociali e politiche che ancora oggi dividono i popoli.

Un tema «Noi siamo dialogo», che richiama maggiore attenzione per i valori dell’uomo, costantemente sotto assedio da mire espansionistiche, terroristiche, le cui “azioni” sono sempre più cronaca dei giorni nostri.
La strage di Garissa (foto a lato), in cui sono stati barbaramente uccisi tanti giovani studenti universitari, è l’ennesima riprova di una strategia del terrore che uccide il dialogo.

Eppure, le testimonianze di Valerio Gentile, manager del Gen Rosso; Iman Kamel Layashi e Carlo Gallian, hanno raccontato l’esperienza di convivenza sperimentata tra famiglie cristiane e musulmane in Veneto, ed unitamente a conoscitori di realtà come quella Africana e Subsahariana, testimoniato quanto “l’integrazione” sia “difficile” ma non impossibile: c’è una forte volontà al dialogo, più di quanto si possa immaginare. Perché alla fine di un cammino, vincere le diffidenze, i pregiudizi consente appunto il dialogo, il confronto tra persone su di un piano comunicativo più costruttivo.

Oggi che i media ci raccontano della brutalità di atti terroristici, delle esecuzioni sommarie dell’Isis e di altre brutalità delle “guerre” che nel mondo alimentano spirali di violenza e innalzano muri tra i popoli, tra le religioni, tra culture differenti, dialogare è l’alternativa possibile agli scenari che si vanno delineando.

La crescente spirale di violenza, l’elaborazione dell’altro senza un’effettiva conoscenza di chi sia veramente, isolano, azzerano il dialogo, alimentando solo tanta diffidenza.
Il confronto, dunque, attraverso il dialogo, consente di comprendere la sofferenza di popoli che si sentono ingiustamente accomunati a fatti di sangue, ma che essi non condividono e spesso “combattono” con la non violenza, dando testimonianza di pace, di fratellanza.

«Noi siamo dialogo» è un monito a non rimanere “chiusi in casa“, di non cedere al terrore e di fronte a certi fatti, per quanto cruenti, invita ad uscire allo scoperto, un potente deterrente per chi semina terrore ed alimenta paure; l’antidoto a chi acuisce differenze, nel tentativo di azzerare la speranza, la comprensione, il confronto nelle diversità, poiché il dialogo, quello autentico, tra persone autentiche, resta l’unica via possibile per costruire e non distruggere.

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Info Francesco Dipino

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