Non dimentichiamo Meriam
Tra qualche giorno Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la giovane del Sudan condannata a morte per apostasia ed a cento frustate per adulterio, partorirà il suo secondo bambino in carcere ed incatenata.
Dopo il clamore dei giorni scorsi, con l’interessamento dei media e dei politici, il fatto è scomparso dalle notizie, qualche onlus sta cercando di arrivare alle autorità del paese ma le leggi islamiche fondate sulla “sharia” rendono tutto più complicato.
Non dimentichiamoci di lei e di tutte le donne , che in questo momento, in Italia e nel mondo vivono una situazione di disagio ad opera dei loro compagni o di leggi che definire “assurde” è il minimo.
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