Non giudicate e apritevi alla luce di Dio
Da una Piazza San Pietro gremita di pellegrini si eleva la viva e luminosa esortazione di PapaFrancesco.
Prendendo spunto dalle pagine del Vangelo di oggi, il Pontefice afferma: “Cari fratelli, la nostra vita a volte è simile a quella del cieco che si è aperto alla luce di Dio e alla Sua grazia. A volte purtroppo è un po’ come quella dei farisei: dall’alto del nostro orgoglio giudichiamo gli altri e perfino il Signore”.
Non una preclusione ad ogni tipo di approccio analitico, bensì un chiaro invito a non emettere, in un atteggiamento di chiusura, inopportune sentenze di condanna.
Il Santo Padre ricorda, poi, ai fedeli l’importanza di una sana ricerca introspettiva, tesa ad interrogare la propria coscienza, verificandone l’inclinazione ai supremi valori cristiani. E’ necessario, cioè, che ognuno “si domandi come sia il suo cuore, se aperto o chiuso verso Dio o il prossimo“, nella consapevolezza che l’uomo, per sua naturale attitudine, ha sempre “qualche chiusura nata dal peccato, dagli sbagli, dagli errori”.
Ciò che arreca un vulnus al modo di intendere la retta condotta cristiana è “la cecità interiore“, che deve essere superata con l’apertura “alla luce di Cristo, per portare frutto nella nostra vita, per eliminare i comportamenti che non sono cristiani, per camminare decisamente sulla via della Santità”. Il Santo Padre, dunque, individua nel fiducioso abbandono alla grazia di Dio il solo percorso da seguire, l’unica bussola per orientarsi e non perdersi, l’insostituibile faro per illuminare il cammino.
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