Otri nuovi per il vino nuovo
Otri nuovi per il vino nuovo
di don Antonio Landi
In quel tempo, si accostarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si mette vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
Al tempo di Gesù le nozze erano un evento che coinvolgeva sposi e invitati per un tempo piuttosto prolungato (circa una settimana), durante il quale i cibi, il vino e le danze erano elementi essenziali. Tuttavia, l’immagine delle nozze ricorre spesso nella tradizione biblica per descrivere la relazione d’amore che lega Dio, lo sposo, e il suo popolo d’Israele, la sposa. Gesù è lo sposo e i suoi discepoli sono la primizia dell’Israele invitato a prendere parte ai festeggiamenti dell’alleanza nuova.
Ciascuno di noi può partecipare, a patto che accetti di mettere da parte tutto ciò che rappresenta il suo vecchio stile di vita, per rivestirsi della novità del vangelo.
Dio vi benedica!
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